La Red Bull e lo strano caso del retrotreno Mercedes: cos’è successo

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Di Redazione Metropolitan

Cos’è successo con il retrotreno della Mercedes? Dopo vari dubbi e preoccupazioni della Red Bull sulla W12 di Hamilton e Bottas, niente di irregolare risulta dalle indagini della Federazione. Un meccanismo che sembra ricordare quello delle sospensioni attive degli anni ’80. Ecco una spiegazione.

Le preoccupazioni della Red Bull

Un caso misterioso quello del retrotreno Mercedes, con un metodo che, usato anche in Turchia con ottimi riscontri nello stallo del diffusore della W12, non ha avuto buon fine a Austin, per via di un circuito texano dall’asfalto aspro e non certo uniforme. Un evento che sembra tuttavia non solo privo di irregolarità, ma anche di novità. I tecnici della Red Bull non sono comunque rimasti inerti davanti alla questione. Si parte dal presupposto che la gestione abbia più senso e applicazione su una monoposto dall’assetto “Rake“, a punta accentuato, come sulla RB16-B rispetto alla W12, che ha invece un rake minimo e che consente quindi escursioni in altezze decisamente ridotte. Qualcosa che rende il caso sollevato dalla Red Bull contrassegnato da alcuni dubbi e interrogativi.

L’abbassamento in rettilineo del retrotreno: un’idea già vista a partire dagli anni ’80

Lo stallo del diffusore Mercedes, connesso all’abbassamento in rettilineo del retrotreno, non è certamente qualcosa di nuovo. Con la prima versione delle sospensioni attive della Lotus nel 1987, già a fine Anni ’80 l’idea aveva avuto una sua prima applicazione. Un sistema tuttavia che non funzionò mai a dovere, perché basato su una piattaforma inerziale di difficile regolazione. Solo nel 1992, proprio la Williams riuscì nell’intento, con l’attuale direttore tecnico Red Bull Adrian Newey, con un sistema di Active Suspension più efficace, ma altrettanto semplice. Volendo ridurre la resistenza in rettilineo, con quel meccanismo si voleva una migliore gestione delle altezze da terra anteriore e posteriore, mandando così in stallo il diffusore della vettura. Un concetto che si è poi perseguito per decenni, con tutte le innovazioni apportate nel tempo. Le monoposto attuali sono dotate, a differenza di quelle di fine Anni ’80 e del ’92, di fondo scalinato, con distanze nelle sezioni laterali di almeno 60 mm dal suolo.

I dubbi sollevati per la Red Bull: la spiegazione del caso retrotreno Mercedes

Dopo il dinamismo della Mercedes W12 in Turchia, il caso del retrotreno si solleva nella considerazione che dei veri vantaggi si possano ottenere, su una vettura dall’assetto rake ridotto, solo con un controllo estremamente preciso del sistema, viste per la W12 le escursioni in altezza dal suolo estremamente ridotte. Mentre nella RB16-B è infatti possibile ottenere l’effetto più potente di stallo del diffusore, la Mercedes richiede invece una gestione micro delle variazioni in altezza. Da qui il sospetto della Red Bull, in dubbio che il sistema potesse usufruire di un controllo illecito. Le indagini della Federazione hanno poi chiarito la situazione, inducendo così la Red Bull a confermare di non avere più dubbi sulla legalità del sistema adottato da Mercedes.