Sullo sfondo azzurro del mare danese troneggia la Sirenetta di Copenaghen, una statua in bronzo divenuta simbolo della città, che si ispira alla celebre favola di Hans Christian Andersen. Rivolta con fare malinconico verso il mare, questa scultura bronzea incarna lo spirito placido dei danesi.

La Sirenetta di Copenaghen, l’aspetto malinconico dell’attesa

La sirenetta di copenaghen - Credits: copenaghen.it

La statua della Sirenetta di Copenaghen si erge all’ingresso del porto della città: una scultura bronzea alta 1,25 m e pesante 175 kg ispirata a una delle più celebri fiabe di Hans Christian Andersen. Seduta su uno scoglio, il viso rivolto verso il mare con fare malinconico e mesto, osserva la sua casa; dallo sguardo della scultura appare una flebile tristezza mista a rimpianto e, se ben si osserva, subito si percepisce il motivo di tanta mestizia. La Sirenetta di Copenaghen è scolpita nell’atto della sua metamorfosi che è anche il culmine della fiaba; quando la sua pinna lascia il posto alle gambe.

La leggenda riguardante La Sirenetta che osserva desolata le acque del Mar Baltico è abbastanza tragica, poiché narra l’amore tra una giovane sirena e un principe precipitato in mare durante una tempesta. Innamorata perdutamente del giovane, brama la libertà di abbandonare l’universo marino per trasferirsi sulla terra e vivere accanto a colui che ama.

Per trovare il principe accetta di barattare la sua voce in cambio di un paio di gambe che le renderebbero un aspetto umano. Tuttavia, come ogni fiaba che si rispetti, c’è un tempo in cui agire: la sirena ha solo tre giorni per riuscire a ricevere un bacio d’amore dal suo principe. Solo attraverso il bacio come ”pegno d’amore”, la Sirenetta potrà trasformarsi in essere umano; se non otterrà tale risultato si tramuterà in schiuma del mare.

Nonostante l’attrazione del principe per la giovane, quest’ultimo non la riconosce; gli sovviene solo in mente la voce soave e dolce di una donna che lo aveva salvato dal naufragio. Il principe sposa, così, un’altra donna; la sirena, dopo aver saputo del matrimonio, si getta da una scogliera diventando schiuma del mare. In questo senso, la statua simboleggia la malinconia dell’attesa.

La genesi della scultura scolpita da Edvard Eriksen e fortemente voluta da Carl Jacobsen

Nel 1909 Carl Jacobsen, fondatore di Carlseberg, rimasto affascinato dall’adattamento della fiaba di Hans Christian Andersen sotto forma di balletto in un teatro locale, ne commissiona la scultura all’artista Edvard Eriksen. Per scolpire le fattezze della Sirenetta l’artista danese aveva espresso il desiderio di ricreare la sua scultura avendo come modella Ellen Prince, ballerina di danza classica molto nota in Danimarca per avere interpretato il personaggio de La Sirenetta. Tuttavia, la ballerina rifiuta di posare nuda per l’artista; così, Eriksen, si ispira al corpo di sua moglie Eline per riprodurre la figura del fisico della sirena mentre utilizza il volto della ballerina per imprigionare per sempre il viso malinconico della Sirenetta che, con espressione vaga e triste, accarezza le acque del Mar Baltico con il suo sguardo. L’opera è stata presentata il 23 agosto 1913, ma le vicende della statua più famosa della Danimarca continuarono nel tempo.

La Sirenetta di Copenaghen, peripezie di una scultura: atti vandalici, barbarie varie e scempi

Purtroppo, la statua de La Sirenetta di Copenaghen ha subìto nel corso del tempo numerosi atti di devastazione. Alcuni soggetti appartenenti al movimento filosofico-sociologico ed artistico marxista libertario de l’Internazionale Situazionista ( noto come Situazionismo) decapitano la statua; è il 24 aprile 1964 quando i situazionisti sottraggono la testa.

Quest’ultima non è mai stata ritrovata ed è stata sostituita con una copia. Il 22 luglio 1984 si prende di mira il braccio destro restituito due giorni dopo. Nel 1990 un ulteriore tentativo di procedere a un atto vandalico provoca un taglio di 18 cm sul collo della scultura. In seguito a quest’ulteriore barbarie si decide di rimpiazzare la statua della Sirenetta con una copia.

Curiosità

Nonostante gli imbrattamenti di vernice subiti, dopo esser gettata in mare attraverso un ordigno, e ogni sorta di brutalità la fama della scultura bronzea non si è attutita nel tempo; a tal proposito, il suo clamore si è espanso a tal punto che nel 2012 è sorto un corrispettivo maschile nella città di Helsingør. Il tritone (equivalente maschile della sirena) si chiama Ian ed è composto da metalli particolari che conferiscono alla scultura un peculiare e ammaliante effetto specchio.

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