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Settembre 8, 2024, domenica

“L’amica geniale”: presentata la terza stagione

È Daniele Luchetti (“Mio fratello è figlio unico”) il nome scelto da Saverio Costanzo, regista delle prime due stagioni, per la direzione dell’imminente, terzo appuntamento con la serie tv tratta dalla quadrilogia scritta da Elena Ferrante.

Siamo ormai negli anni 70 e le vite di Elena e Lila hanno raggiunto la prima, enorme svolta. Il contesto è quello incendiario, estremo e contraddittorio di un decennio durissimo. I sogni di Elena sono diventati realtà: è diventata scrittrice e vive in un contesto di agi e benessere. Lila invece non si è mossa dal rione, è una ragazza madre sola e si spacca la schiena in fabbrica.

“L’amica geniale”: un nuovo regista per una nuova narrazione

Una condizione narrativa e una sfida che nelle parole del nuovo regista, pur muovendo da una rigorosa fedeltà alla controparte cartacea  si butta a capofitto in una sceneggiatura “rischiosa”, come la definisce lui stesso. L’imminenza dei bollenti anni 70 rappresenta una prova tutt’altro che facile. Luchetti la presenta come una prova narrativa e visuale nuova, “alla Cassavetes”. Figlia del ricorso alla costruzione di scene veloci, rigorosamente registiche ma anche lasciate in mano alle sensazioni degli attori – “molto seventies da un punto di vista di costruzione dell’immagine” la definisce – e all’ immersione dei giovani interpreti in un mondo che fino a poco tempo fa non potevano far parte della propria costruzione personale e professionale.

Una traduzione filmica che non avrebbe potuto non tenere ben presente l’inevitabile spirito “autobiografico” del regista e degli sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci, responsabili di una declinazione della specifica esperienza italiana degli anni 70 rivolta anche e soprattutto ad un pubblico al di fuori dei confini nazionali, considerato che la serie è trasmessa in 130 paesi e recentemente venduta in Cina.

Storia del femminile che fugge e di quello che resta

L’estremizzazione della lotta politica e la polarizzazione delle vertenze sociali che non può che essere riflesso e superficie riflettente del rapporto dicotomico tra le due protagoniste Lila e Lenù. Ora il loro habitat si dilata terribilmente rispetto agli stretti confini delle prime due stagioni ed esplode ben al di fuori dei confini del rione natio. Il femminile che si riversa nel mondo, e il mondo che fa altrettanto nel femminile, stringendo e allentando i rapporti con modalità imprevedibili e irreversibili. Un lavoro che per i due sceneggiatori ha anche significato il sistematico ricorso alla documentazione storica dei tempi e al materiale di repertorio. Il frutto di tale lavoro è stata un’inevitabile riproposizione di tematiche calde cui “non sono ancora state date risposte esaurienti” e che “ potrebbero rappresentare un ottimo spunto di riflessione per le nuove generazioni”.

La terza stagione de “L’amica geniale“, “Storia di chi fugge di chi resta”, esordirà in prima serata su Rai 1 il 6 febbraio prossimo. Otto nuovi episodi suddivisi in quattro prime serate: il finale è previsto martedì 6 marzo.

Andrea Avvenengo

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