Lazio, coronavirus: test sierologici anche per la Polizia Locale

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Di Redazione Metropolitan

Roma, coronavirus– È stata approvata dalla regione Lazio la disponibilità di 300mila test sierologici da effettuare sul personale Forze dell’Ordine e sul personale sanitarioIeri si è estesa la misura anche al corpo della Polizia Locale di Roma Capitale, a seguito del dissenso generale causato dal mancato inserimento del corpo nell’elenco dei beneficiari. 

La Regione Lazio dispone 300mila test sierologici per il coronavirus per le Forze dell’Ordine. Ieri l’estensione anche alla Polizia Locale.

L’obiettivo del test sierologico è effettuare un controllo che renderà noto come e in che misura è circolato il coronavirus in determinati contesti. L’adesione all’indagine, chiaramente, è libera e individuale, subordinata ad una completa informazione del soggetto interessato.

La verifica attiene al riscontro di positività sierologica alle IgG (immunoglobuline G) . Qualora rilevassero, si eseguirà il tampone naso-faringeo: la positività anche a quest’ultimo implicherà inevitabilmente l’isolamento del contagiato. 

A conservare e registrare i risultati, la Bio-banca dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani, che effettuerà i test a tutti coloro che aderiscano all’indagine. 

La vicenda sindacale e l’intervento della Regione

La vicenda interessa principalmente il corpo della Polizia Locale di Roma Capitale che, come anticipato, non era stato inserito sin dal principio nell’elenco. Stando a quanto riportato dal Messaggero, questo annoverava tra i beneficiari del test “Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria, Esercito ‘Strade Sicure’, Guardia di Finanza e Guardia Costiera”.

Il Comandante Antonio Di Maggio ha avuto una reazione immediata e notevole: “E’ da un anno che lavoro senza percepire alcun compenso […], ma non esiterò a destinare parte della mia pensione per far eseguire tutti i test necessari agli appartenenti al Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale presso laboratori o strutture private”.

Immancabile è la risposta dei sindacati, che definiscono a malincuore queste dichiarazioni “uno schiaffo alla categoria”. Le parole del Coordinatore Romano dell’UGL Polizia Locale Marco Milani sono di rammarico, ma anche di encomio. “Non sfugge al personale, e persino ai cittadini il contributo importante che i caschi bianchi stanno profondendo nella battaglia comune all’emergenza Covid. Solo a Roma i 300 posti di controllo quotidiani, per ogni turno di servizio, hanno prodotto oltre 800000 interventi dall’inizio dell’ emergenza”.

L’atto di solidarietà più evidente è, appunto, quello del sindacato Sulpl Roma – Diccap Roma, che ha esortato Di Maggio affinchè non erogasse di tasca sua i finanziamenti per la manovra. Infatti, sarà il la Regione a provvedere al lato economico della questione, come è stato già dichiarato il 18 aprile.

I test saranno effettuati dai datori di lavoro in strutture ad hoc e sarà la Regione ad occuparsi delle spese. Cruciale sarà, inoltre, la collaborazione tra gli enti: solo in questo modo si potrà permettere un controllo efficace e capillare.