Archiviate le prime due giornate di campionato con quattro punti in cascina frutto di prestazioni di alto livello, la Lazio si proietta verso l’inverno calcistico con l’obiettivo di far bene anche in Europa League. Il sorteggio di Montecarlo, seppur non abbia riservato ai biancocelesti un girone facilissimo, ha consegnato ai capitolini compagini alla loro portata che obbligano i ragazzi di Inzaghi a non fallire l’appuntamento con il primo posto.

Guardare oltre i confini nazionali per aumentare la visibilità del club ed alzare ulteriormente l’asticella. Se fino a qualche anno fa alla Lazio (ma più in generale alle romane) veniva criticato il fatto di riporre troppa importanza nel doppio derby di campionato, inteso come unico obiettivo stagionale, nell’ ultimo periodo la situazione appare mutata. In pochi anni si è passati dall’ affermazione cittadina a quella nazionale.

L’ulteriore step richiesto ora ai biancocelesti è rappresentato dal bisogno di imporsi in maniera importante a livello europeo cercando di entrare nell’ élite del calcio europeo tramite la porta secondaria dell’Europa League.

La collocazione in prima fascia ha consentito ai romani di partire da favoriti nel proprio girone, come confermato dallo stesso ds Igli Tare, senza dimenticare di fare molta attenzione alla tradizione, l’estro ed il senso di appartenenza delle avversarie, autentiche mine vaganti di una competizione che negli ultimi anni ha riservato non poche sorprese.

Lazio
Il miglior risultato degli ultimi anni della Lazio in Europa League è datato 2018, quando i biancocelesti furono eliminati dal Salisburgo ai quarti di finale- Photo Credit: Getty Images

Il Celtic: tra fascino e tradizione

Il primo nome estratto insieme alla Lazio nel gruppo E di Europa League è quello del Celtic di Glasgow. Un club da sempre temuto per storia e fascino con il Celtic Park come fortino difficile da espugnare.

I cinquanta volte campioni di Scozia possono vantare una rosa molto giovane con una media età di 25,1 anni ed un valore della stessa che si aggira intorno ai 95 milioni di euro. Una cifra ben lontana da quella della Lazio (292, 05 milioni).

Il tecnico Neil Lennon adotta come schema tattico principale il 4-2-3-1. La baby stella è il ventunenne terminale offensivo Odsonne Edouard, autore nelle prime tre uscite stagionali di tre reti e due assist, accostato più volte alla Lazio in estate.

Lazio
Celtic Park, uno degli stadi più belli del mondo. I tifosi della Lazio sono pronti a dare l’assalto ai botteghini-Photo Credit: Mark Runnacles – UEFA/UEFA via Getty Images

Nel campionato nazionale i biancoverdi vivono uno stato di forma eccellente. Dopo 4 turni sono primi in solitaria a punteggio pieno con tre distanze di vantaggio sui rivali di sempre, i Rangers.

Lo Stade Rennais: il nuovo che avanza

La terza fascia ha regalato ai ragazzi di Simone Inzaghi una sorpresa non molto positiva dal nome Stade Rennais. I francesi rappresentano una formazione molto temibile anche considerando l’ottimo inizio in Ligue One. Qui, ad eccezione dell’ultima sconfitta con il Nizza, hanno collezionato nove punti sui 12 disponibili, di cui tre contro il PSG.

Un calciomercato ragionato senza alterare gli equilibri con i partenti rimpiazzati adeguatamente. Fuori Ismaïla Sarr, dentro Raphinha è solo uno degli avvicendamenti che hanno movimentato l’estate dei transalpini.

Un canovaccio tattico basato su un 5-3-2 ben consolidato e capace di garantire solidità difensiva e presenza offensiva costante. A guidare il reparto avanzato l’ex Torino e Milan Niang.

Con un valore della rosa intorno ai 130 milioni di euro, il Rennes può essere considerato il vero nemico numero uno della Lazio.  

Il Cluj: una curva pericolosa per la Lazio

Ultima squadra inserita nel gruppo E sono i romeni del CFR Cluj, compagine sulla carta un passo indietro rispetto alle altre. Sensazione confermata anche dal tecnico Petrescu mostratosi molto preoccupato per il i suoi ragazzi ed arrivato a definire il girone E come il più difficile del torneo.

Con un valore della rosa di appena 28 milioni, i cinque volte campioni di Romania sono l’organico con l’età più alta del girone, 28,3 anni (la Lazio si ferma a 26,9 anni). Un fattore, aldilà del dato numerico, che potrebbe però garantire un alto grado di esperienza, fondamentale in campo europeo.

Lazio
Il CFR CLuj festeggia la vittoria dell’ultimo campionato romeno- Photo Credit: Razvan Pasarica/SPORT PICTURES

Una formazione senza veri top player basata su un assodato 4-2-3-1. Giovane interessante da tenere d’occhio è il ventiquattrenne Alexandru Pau, autore nelle prime sette gare di 6 marcature e 4 assist.

Il compito principale per i biancocelesti sarà quello di non sottovalutare l’avversario in una doppia sfida decisiva in ottica primo posto.

Account Twitter autore