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Settembre 20, 2024, venerdì

L’esplosione di Tver ha indebolito la Russia?

Un attacco con drone ucraino, lanciato durante la notte, ha distrutto un deposito di munizioni nella regione di Tver, nella Russia occidentale, ha riferito mercoledì alla CNN una fonte del Servizio di sicurezza ucraino (SBU), provocando una violenta esplosione.

I droni ucraini hanno preso di mira il magazzino gestito dal ministero della Difesa russo nella città di Toropets, dove erano immagazzinati sistemi missilistici tattici Iskander, sistemi missilistici tattici Tochka-U, bombe aeree guidate e munizioni di artiglieria, ha affermato la fonte. All’interno, riferisce The Washington Post, ci sarebbero stati carburante, missili tattici Iskander, sistemi missilistici Tochka-U, missili antiaerei, munizioni di artiglieria e bombe plananti per un valore – dice la Bbc – di quasi 30 milioni di sterline (39 milioni di dollari). La speranza è che all’Occidente arrivi un chiaro messaggio politico: colpire siti all’interno della Russia aiuta l’Ucraina a difendersi e non causerà un’escalation con Mosca.

Secondo quanto riportato da Reuters, nel 2018 il viceministro della Difesa russo Dmitrij Bulgakov aveva dichiarato che la struttura di Tver era stata progettata per resistere anche a un attacco nucleare.

L’agenzia di stampa statale russa TASS ha riferito che un attacco con drone è stato lanciato durante la notte sulla città di Toropets, provocando un incendio “dovuto alla caduta di detriti”, senza menzionare specificamente alcun attacco a un impianto bellico.

Il governo regionale ha affermato, quindi, che sono scoppiati grandi incendi a causa dei detriti dei droni respinti dalle difese aeree locali, spingendo il governatore Igor Rudenya a ordinare un’evacuazione parziale della zona nelle prime ore di mercoledì.

I video che circolano sui social media, verificati dalla CNN, mostrano forti detonazioni e diversi edifici nel complesso del deposito in fiamme.

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