L’Italia va verso le riaperture: da oggi ci saranno meno restrizioni

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Da oggi in Italia meno restrizioni e più riaperture, anche se il Governo si mantiene prudente. Il Green pass non si tocca, nonostante la curva dei contagi scende in circa due terzi delle province e il 91% di vaccinati.

L’Italia sta davvero seguendo il modello inglese? Sulla base delle riaperture e alle scelte sul Green pass non sembra proprio

I virologi italiani hanno tanto elogiato il modello inglese, ma in Italia il governo sembra continuare con la sua linea.

Super Green Pass con durata illimitata (almeno fino all’arrivo di un’eventuale quarta dose), nuovo sistema per le quarantene (dimezzate a cinque giorni per i non vaccinati) e per le Dad, con gli studenti che torneranno quasi tutti in classe. Addio all’obbligo delle mascherine all’aperto in zona bianca da venerdì prossimo? Sì, peccato che le zone bianche siano solamente tre (Umbria ,Basilicata e Molise)

Anche le discoteche potranno (finalmente) riaprire con il Green pass, mascherine (ma non in pista) e capienza ridotta al 50 %.

Il coordinatore del Cts Franco Locatelli Annuncia “una nuova fase per il paese”. Lo stesso però frena subito l’entusiasmo e ripete quello che ci sentiamo dire da 2 anni a questa parte: “va gestita la riapertura“, con un'”adeguata progressività“. Con la scadenza dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo: sempre che non venga prorogata, andranno ridiscussi con le aziende gli accordi sullo smartworking.

Anche la gestione della pandemia dell’attuale Commissario, il generale Francesco Figliuolo, diventerebbe finalmente una gestione “ordinaria”. L’ultima misura a cadere sarà probabilmente il Green pass: ad avviso di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, bisognerà mantenerlo almeno per tutta l’estate.

Il Green pass dovrà ancora essere utilizzato per diversi mesi

Di fronte al rischio di nuove varianti, la strategia è quella di mantenere l’attuale sistema di restrizioni per i non vaccinati oltre il 15 giugno prossimo, data in cui è al momento prevista la scadenza dell’obbligo della dose per gli over 50.

Nelle prossime settimane potrebbero arrivare le sanzioni da 100 euro dopo verifiche a campione sul milione e mezzo di ultracinquantenni in Italia che non si sono mai vaccinati. Ma anche chi non hanno ancora fatto la dose booster entro la scadenza dei sei mesi per il richiamo. La legge prevede che la multa arrivi direttamente a casa con una cartella dell’Agenzia delle entrate.

L’arrivo di Novavax potrà cambiare qualcosa?

A fine febbraio è previsto l’arrivo di ‘Novavax‘, il cosiddetto vaccino dei ‘No-vax’ proprio perché basato su vecchie tecniche, diverse da quelle vettoriali e a base mRna utilizzate finora per i sieri anti-Covid: questo aspetto, si spera, potrebbe convincere i più timorosi che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione.

Per chi ha fatto invece il booster, al momento non è prevista la quarta dose, eccetto forse per immunodepressi e anziani: in questo caso il sistema di somministrazione, con numeri decisamente ridotti rispetto all’ultima campagna vaccinale, sarà però più capillare con farmacie, medici di medicina generale e pediatri. Si andrebbe quindi verso la chiusura degli hub e i grandi centri vaccinali. Per i vaccini ai bimbi sotto i cinque anni invece si attende la valutazione di Ema e Aifa.

Le norme iper-restrittive potrebbero cambiate in primavera

Oltre delle date già previste dal calendario degli allentamenti delle misure, restano una serie di ipotesi e riflessioni su una serie di norme, che potrebbero subire cambiamenti in primavera. Le percentuali sulla capienza di stadi e discoteche all’aperto, ad esempio, potrebbero essere presto riviste.

In particolare per gli impianti sportivi, la soglia attualmente prevista al 50% potrebbe passare presto al 75% e progressivamente al 100%

Segui Metropolitan Magazine su Facebook