
Lo Squalo (Jaws) è un lungometraggio diretto dal cineasta americano Steven Spielberg nel 1975. Oltre ad aver rilanciato la nuova Hollywood, la pellicola ha giocato un ruolo importante nella cultura di massa: terrorizzando intere generazioni, ha lasciato una traccia indelebile nell’immaginario collettivo.
Aver girato una pellicola come Jaws negli anni ‘70 ha significato “costruire un film che in qualche modo instillasse una paura irrazionale, una fobia diffusa in una intera generazione di spettatori”. Nell’estate in cui Lo squalo uscì nelle sale, molte persone smisero di andare al mare, terrorizzate dall’idea di trovarsi faccia a faccia con uno squalo.
Lo squalo: l’importanza della musica
Senza questa musica, credo ancora che il film non avrebbe avuto lo stesso successo. Penso che il 50% del successo del film si debba alla musica
Come dichiarato dallo stesso regista, la musica di Jaws ha un ruolo determinante all’interno della pellicola. Scritta dal celebre John Williams (Star wars, Harry potter, Indiana Jones), la colonna sonora dello Squalo è il punto di forza del film, nonché una delle migliori mai composte nella storia del cinema. Il motivo principale è costruito sull’alternarsi costante di un mi e di un fa, che ricorda alcune parti della Suite Sciita di Prokof’ev. A volte calmo, altre celere e delicato, altre ancora martellante e violento, l’ostinato eseguito da strumenti ad arco ricorda molto un battito cardiaco: la palpitazione di una bestia assetata di sangue, impersonificazione della parte irrazionale della mente umana.
La colonna sonora genera uno stato di spaesamento
La musica principale accompagna lo spettatore in uno stato di spaesamento e angoscia sin dalle primissime scene del film: durante i titoli di testa, ad esempio, ascoltiamo per la prima volta Jaws theme, mentre seguiamo in prima persona qualcosa che si muove tra i fondali marini, senza capire di cosa si tratti. Spielberg vuole che lo spettatore associ sin da subito la musica a questa “entità” non ancora rivelatasi.
Nella scena successiva, lo spettatore è catapultato ad una festa notturna in spiaggia. Una ragazza si allontana per fare un bagno ed è l’inizio della tragedia: mentre si trova a largo, qualcosa dalle profondità marine nuota verso di lei e, man mano che le si avvicina, la musica diventa sempre più incalzante. Per tutta la durata del film, il main theme ha un ruolo ben preciso: far capire che lo squalo, anche se non si vede ancora, è presente nella scena.
Ciò porta lo spettatore ad aver paura sia quando vede lo squalo, sia quando lo sente solamente. Al comparire del gigantesco animale, non più alla musica ma alla sua stessa presenza è lasciato il compito di terrorizzarci. Lo squalo è la minaccia celata, è la paura irrazionale dell’ignoto, che si concretizza nel corso del film a partire dall’immaginazione dello spettatore.
Matteo Tarragoni
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