Canzone simbolo della carriera di Loretta Goggi, Maledetta primavera venne presentata in gara dall’artista romana classe 1950 nel Festival di Sanremo del 1981, ottenendo subito uno straordinario successo. Riuscì infatti a classificarsi al secondo posto, e la vittoria le fu tolta solo da un altro capolavoro della nostra musica, Per Elisa di Alice.
Scritta da Amerigo Cassella e da Totò Savio, Maledetta primavera riuscì a “vendicarsi” del brano della pupilla di Battiato raggiungendo risultati importantissimi nella classifica dei singoli italiani di quell’anno, arrivando fino al primo posto e rimanendo per ben quattordici settimane in top 10.
Il brano interpretato dalla straordinaria showgirl racconta non certo di un’avversione nei confronti della stagione della rinascita e dell’amore, bensì di una relazione che illude e ferisce la protagonista. Goggi dà voce infatti a una donna tormentata che, dopo essersi lasciata andare a un momento di passione, finisce per pentirsi dell’accaduto.
Quello che inizialmente le sembrava un amore, infatti, era solo un’attrazione passeggera, almeno da parte del suo partner. I suoi sentimenti erano sinceri, quelli dell’uomo no, e per questo motivo la cantante finisce per aver maledire il fatto di aver ceduto e di essersi concessa a una persona che non la meritava.
Loretta Goggi e la canzone Maledetta primavera
Maledetta primavera è diventata negli anni anche un coro da stadio. I primi a usarla, nel 1985, furono i tifosi dell’Hellas Verona. Nel 2010 fu la volta della Curva Sud della Roma, di cui la stessa Goggi è tifosa. Bepi & The Prismas la trasformarono in Massimo Carrera, cover in bergamasco in onore dell’ex capitano dell’Atalanta.
Non solo. Maledetta primavera è diventato un brano culto del mondo LGBT, eseguito in numerosi Gay Pride anche all’estero.