La rassegna cinematografica dedicata al mondo LGBT si è conclusa nella giornata di domenica 25 ottobre. Nella meravigliosa cornice di Torino sono stati nominati i 6 vincitori delle categorie in gara per il Lovers Film Festival. Vediamo ora nel dettaglio chi sono i premiati della 35′ edizione e le motivazioni che hanno spinto la giuria a sceglierli tra i lavori presentati.
Categoria: Documentario
Per la categoria Documentari, la giuria presieduta da Sofia Viscardi ha scelto come vincitore “Always Amber” di Lia Hietala e Hannah Reinikainen. Le registe svedesi sono state premiate “Per il senso di onnipotenza e speranza che ti lasciano addosso le storie raccontate bene. Perché è innovativo, onesto, profondo e ti accompagna all’interno della tematica in modo travolgente. È uno sguardo intimo e quasi senza filtro capace di dare spazio ad una storia completa e accessibile che ci piacerebbe riempisse il cuore di più persone possibili.”
La stessa giuria ha, inoltre, voluto menzionare il lavoro di David France, “Welcome to Chechnya“, ribadendo come il tema trattato nel documentario sia di urgente importanza sociale e l’inchiesta al suo interno sia stata trattata con qualità e profondità.
Categoria: Cortometraggio
Per la categoria Cortometraggi, invece, Barbara Sorrentini e 5 studenti del DAMS hanno proclamato vincitore “La traction des poles” dei Martin Levéel. Ciò che ha colpito maggiormente la giuria è stata “la splendida fotografia, dai toni luminosi. Il regista francese è, inoltre, riuscito a trattare con intelligenza e ironia il tema dell’amore omosessuale in relazioni alle dating app, “rimedio più efficace per combattere la solitudine”.
Anche in questo caso, la giuria ha deciso di menzionare “Siren” di Juli Tudisco per “la visione femminista intersezionale e la rilettura sovversiva del mito della sirena, non più portatrice di morte, ma liberatrice, espressa attraverso un uso vivace del colore e del suono”.
Premio Gio Stajano
Alice Júnior di Gil Baroni è, invece, il vincitore del Premio Gio Stajano. La giuria composta dal comitato di selezione del festival e da Will Vaira ha scelto la pellicola perché ha saputo raccontare “con leggerezza, ironia ma anche con grande forza, determinazione e umanità, il percorso transgender di Alice, contro tutte le forme di omolesbotransfobia: la transessualità è fatta per splendere ma dobbiamo essere noi i creatori della nostra felicità.”
Premio Torino Pride
Ad accaparrarsi il Premio Torino Pride è sempre “Alice Júnior“. La giuria ha deciso di premiare il film per il suo linguaggio innovativo. Centrale nel racconto il modo in cui viene rappresentato il corpo della protagonista in relazione alla percezione che la stessa Alice ha di questo. Viene inoltre raccontata la solidarietà genitoriale e da parte dei coetanei nei confronti della protagonista. La giuria lo ha definito. “Una scintilla di luminosa e confortante allegria. Raccomandabile anche per un uso didattico!”
Premio Giuria Joung Lovers
Incetta di premi per il film di Gil Baroni, che si accaparra anche il premio della giovane giuria del Festival. I 5 giurati dell’età compresa tra i 18 e i 21 anni, insieme al presidente Walter Ravello, hanno dichiarato: “Alice Júnior è stato premiato per aver saputo raccontare con sguardo onesto e leggero il difficile tema dell’integrazione nel contesto adolescenziale e per averci ricordato che solo uniti siamo davvero forti.”
Menzione speciale, invece, per El Cazador (Young Hunter) di Marco Berger. “Il film affronta con chirurgica urgenza il rapporto tra adolescenti, sesso e pedofilia, raccontando una storia non banale con profonda empatia e potenza”
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