Luisella Ottolenghi Mortara, la vita e gli studi

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Di Redazione Metropolitan

Il 6 luglio del 1930 nasceva Luisella Ottolenghi Mortara, instancabile studiosa di manoscritti miniati e devota direttrice del Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). Il contributo intellettuale dato da Luisella Ottolenghi Mortara fino ai suoi ultimi mesi di vita, è stato prezioso. Ha dedicato i suoi studi all’arte medioevale e bizantina, diventando una delle massime esperte di manoscritti biblici.

Dal 1980 al 2004 ha ricoperto la carica di Direttrice per il CDEC, diventato grazie a lei un polo internazionale per la cultura e la storia dell’Ebraismo. Le sue numerose pubblicazioni sono tutt’ora dei fondamentali punti di riferimento.

Bibbia Ebraica in scrittura sefardita del sec. XIV - Photo credits: docplayer.it

Luisella Ottolenghi Mortara
Bibbia Ebraica in scrittura sefardita del sec. XIV – Photo credits: docplayer.it

Luisella Ottolenghi Mortara: dalle leggi razziali alle onorificenze

Nata dal partigiano torinese Guido Ottolenghi, la giovane Luisella Ottolenghi Mortara fu costretta a fuggire da Torino a Roma con la famiglia, a causa delle leggi razziali fasciste del 1938. Riuscì a tornare nella sua città solo al concludersi della guerra. A Torino conclude i suoi studi, laureandosi in storia dell’arte bizantina. Iniziò fin da subito a collaborare con istituzioni prestigiose come l’Ecole des Hautes Etudes di Parigi e la Hebrew University di Gerusalemme.

I suoi studi si concentrarono soprattutto sulle miniature dei manoscritti biblici medievali e rinascimentali. In particolar modo Ottolenghi Mortara contribuì alla ricerca sulle miniature ebraiche. Ebbe un ruolo altrettanto fondamentale all’interno del CDEC, soprattutto per le ricerche sugli ebrei deportati. Il suo lavoro favorì sempre il dialogo tra le diverse discipline e religioni. Ne è un importante esempio la collaborazione con la Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Luisella Ottolenghi Mortara - Photo credits: osservatorioantisemitismo.it
Luisella Ottolenghi Mortara – Photo credits: osservatorioantisemitismo.it

Da questo dialogo nacque, tra le altre cose, alla prima grande mostra sui manoscritti biblici medievali miniati, presso la Biblioteca Trivulziana di Milano nel 1966. Ottolenghi Mortara ebbe un ruolo decisivo per l’istituzione del Giorno della Memoria da parte del Parlamento nel 2001. Per i suoi meriti nel 2002 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì l’onorificenza di Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica.

La parola è l’immagine, un dialogo giudaico-cristiano

A cinquant’anni dalla mostra del 1966, Milano ha ospitato l’ultima grande esposizione a cui la studiosa ha partecipato, nata grazie alle sue ricerche. “La Parola e l’immagine Manoscritti biblici ebraici miniati e decorati dell’Ambrosiana” è stata aperta al pubblico dal 7 novembre 2016 al 22 gennaio 2017 presso la Pinacoteca Ambrosiana. Un autentico omaggio alla studiosa, concluso pochi mesi prima che morisse (ottobre 2017).

I manoscritti esposti erano datati a partire dal 1236 e provenivano dalla Pinacoteca Ambrosiana stessa e da Venezia. Tra i più importanti, quelli collezionati dal Cardinale Federico Borromeo agli inizi del Seicento. Circa 200 pezzi di valore storico-artistico che, grazie agli scrupolosi approfondimenti della studiosa, sono stati resi noti al grande pubblico.

di Flavia Sciortino

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