Continuano le indagini dell’omicidio Senago, la Procura di Milano ha ritrovato le riprese che mostrano gli ultimi momenti di Giulia Tramontano. Tra le immagini ce n’è una che la ritrae con la collega 23enne con cui il compagno Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela. L’uomo, già da mesi, stava tentando di avvelenare la compagna e il feto con un topocida.
L’omicidio di Giulia Tramontano
Le indagini hanno mostrato nuove scoperte. Sembrerebbe che la morte della 29enne, avvenuta lo scorso 27 maggio per mano del compagno Alessandro Impagnatiello, sia stata premeditata da molto prima dall’uomo. Impagnatiello a dicembre ha iniziato a fare ricerche sul web che hanno fatto trasparire la sua intenzione di far male alla compagna. La ricerca sul web di “ammoniaca feto” e successivamente, il 9 dicembre, Giulia che si lamenta dell’acqua che sa di ammoniaca. Tre giorni dopo, Impagnatiello cerca “veleno per topi”. E arriviamo al 14 dicembre: la donna inizia a lamentare dolori allo stomaco, che continueranno per i cinque giorni successivi. Il 7 gennaio 2023, Impagnatiello visualizza la pagina “quanto veleno per topi necessario per uccidere una persona”.
Le ultime immagini di Giulia
Il 27 maggio prima di tornare a casa a Senago, Giulia aveva incontrato la 23enne con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. Le due, dopo un lungo confronto, sono state immortalate dalle telecamere installate attorno all’Armani Bamboo bar, dove il trentenne lavorava come barman, mentre si abbracciavano, erano le 16.57. La collega di Impagnatiello aveva invitato Tramontano a dormire a casa sua, ma la ragazza aveva rifiutato perché intenzionata a incontrare il compagno. Alle 18:20 le immagini delle telecamere ritraggono Giulia mentre torna a casa. Alle 19:06 le ultime immagini della 29enne ancora in vita. Nel suo appartamento è stata poi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello con 37 coltellate.
Le immagini di Alessandro Impagnatiello
Dopo l’omicidio, Impagnatiello si reca a casa dell’amante che però, impaurita, non lo lascia entrare. La sera del 28 maggio, il barman, accompagnato dalla madre, si reca alla caserma di Senago per presentare denuncia di scomparsa: ai carabinieri, che glielo chiedono espressamente, dice di non avere un box; e scrive a un familiare di non parlare del garage agli investigatori, perché teme che ci trovino all’interno una mini-serra artigianale per la coltivazione della marijuana. Tra le immagini del fascicolo dell’indagine ci sono due frame: sono entrambi delle 2.30 del 31 maggio quando Impagnatiello abbandona i resti della compagna in un’intercapedine dietro una fila di garage in via Monte Rosa. Qualche ora più tardi, infatti, sarà lui stesso a portare gli investigatori in quel luogo permettendo loro di poter trovare il cadavere.
Giulia Simonetti
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