Cultura

Magnus, il genio del fumetto caleidoscopico

Magnus, pseudonimo di Roberto Raviola, nasce a Bologna il 31 maggio 1939. Conosciuto come fumettista italiano, considerato uno degli autori più sfaccettati nel panorama del fumetto italiano ed europeo. Scrittore poliedrico, si cimentò in vari generi di scrittura come il noir italiano, l’erotico-pornografico, l’avventura, l’orientale, il fantasy, il western.

Già da bambino dimostra una spiccata predilezione per il disegno e, terminate le scuole medie, si iscrive al Liceo Artistico. In seguito, si laureò in scenografia all’Accademia di Belle Arti, continuando per altri due anni con il corso di decorazione. In questo periodo produce una gran quantità di disegni ispirandosi alle sue letture dell’epoca, firmandosi inizialmente come Robert Patterson, e poi in seguito come Bob la Volpe.

Magnus - Photo Credits: lospaziobianco.it
Magnus – Photo Credits: lospaziobianco.it

La collaborazione tra Magnus e Max Bunker

Durante questi anni, incomincia a disegnare alcune brevi storie, firmandosi definitivamente con il nome di Magnus, pseudonimo derivante dal motto goliardico “magnus pictor fecit“. Appassionato a questo mondo, decide di contattare i vari editori di Milano, tra cui l’Editoriale Corno. Qui incontra Max Bunker, sceneggiatore con il quale realizza un nuovo personaggio a fumetti Kriminal.

Insieme gettarono le basi per un nuovo genere di fumetti che mescola il noir italiano al grottesco. Nel 1967, creano un nuovo personaggio di nome Alan Ford. Magnus disegnerà ininterrottamente questa nuova saga fino al numero 75, che segna il suo abbandono della Editoriale Corno e la rottura del sodalizio artistico con Max Bunker.

Alan Ford - Photo Credits: afnews.info
Alan Ford – Photo Credits: afnews.info

Dallo stile erotico erotico al raffinato

Inizia la collaborazione con la Edifumetto di Renzo Barbieri. Dedica questi anni alla ricerca di un nuovo stile, che porterà a una rivoluzione dei fumetti di genere erotico. Inizialmente realizza una tipologia di fumetto porno-splatter a tratti comico, per poi passare ad una vera e propria serie erotico-pornografica, mal vista dai puristi del fumetto d’autore, che gli costò una sorta di emarginazione in patria. 

Nello stesso periodo, lavora alla serie avventurosa de Lo Sconosciuto, nel quale il segno grafico si evolve stilisticamente e diventa raffinato, nel quale ogni personaggio sarà scrupolosamente preparato, tanto da essere considerato da gran parte della critica il suo miglior personaggio.

Milady nel 3000 - Photo Credits: panorama.it
Necron – Photo Credits: fumettologica.it

Magnus e il mondo fantasy-orientale

Gli anni ottanta segnano anche la svolta fantasy e orientale. A cominciare da I Briganti, ambientato in un medioevo fantascientifico, oppure Milady nel 3000, una serie a puntate. Realizzati attraverso ambientazioni fantastiche e futuristiche, riprende però una serie di storie politiche, rendendolo un fumetto colto.

Dal fantasy, si avvicina alla letteratura orientale attraverso la pubblicazione de Le Femmine Incantate, sette brevi storie sul tema della femminilità, ispirate a novelle cinesi. Così come la famosa opera Le 110 pillole in preparazione, prese dal Ching P’ing Mei, racconto erotico cinese del XVI secolo, che ottenne un rilevante successo in Francia e in svariati altri paesi come Germania, Paesi Bassi, USA, Spagna.

Milady nel 3000 - Photo Credits: panorama.it
Milady nel 3000 – Photo Credits: panorama.it

Gli ultimi anni di vita

Nel 1989, Magnus inizia quello che viene considerato il suo testamento artistico e il suo lavoro più impegnativo, ovvero la realizzazione di un speciale di Tex Willer. Vi lavorerà per lunghi sette anni, producendo un albo intitolato “La valle del terrore”, di 224 tavole. Al limite della perfezione, dai dettagli ricostruiti basandosi su cataloghi dell’epoca e allo stile grafico adattato alle necessità dell’ambientazione western.

Autore dallo stile elaborato e per certi versi barocco, dai tratti marcati e dai forti contrasti, Magnus è considerato un vero e proprio gigante del fumetto mondiale, colui che riuscì a rendere un fumetto popolare un mezzo espressivo colto e raffinato. L’autore, malato da tempo di tumore al pancreas, morirà pochi giorni dopo aver consegnato l’ultima tavola del suo immane lavoro. Muore il 5 Febbraio del 1996 a Imola

Tex Willer - Photo Credits: avantionline.com
Tex Willer – Photo Credits: avantionline.com

Federica Minicozzi

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