Maltempo, continua l’allerta rossa in Emilia-Romagna: 9 morti e altri ancora dispersi

Con il passare delle ore continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo in Emilia-Romagna. Al momento, purtroppo, risultano decedute nove persone e ci sono ancora dei dispersi. Gli sfollati e le persone fatte evacuare sono migliaia. Il 23 maggio si terrà un Cdm sull’emergenza: sarà deliberato lo stato di calamità.

Maltempo, continua l’allerta rossa in Emilia-Romagna: gli ultimi aggiornamenti dalla regione colpita dall’alluvione

L’ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna non si arresta: l’allerta rossa continua a essere in vigore anche oggi, 18 maggio. La regione è stata investita da una grande quantità di pioggia, che in poche ore ha fatto salire il livello dei fiumi fino a farli esondare: sono 21 quelli che hanno rotto gli argini, inondando Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri centri abitati. Con il passare delle ore continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del maltempo: nove sono le persone decedute (tre a Forlì, un uomo del Ravennate, un 40enne nel Bolognese, altre quattro nel Cesenate) e ci sono ancora dei dispersi. Diecimila sono invece le persone evacuate, destinate a crescere, a seguito di strutture allagate e fiumi in piena o esondati che hanno rotto gli argini. 

In tutto sono circa 37 i Comuni completamente sott’acqua. Le zone più colpite sono Faenza, Forlì e Ravenna, dove nella notte è stata rinnovata alla popolazione la raccomandazione a limitare gli spostamenti (se non estremamente urgenti) e a ripararsi salendo ai piani alti delle abitazioni. Intanto, martedì prossimo (23 maggio) il Consiglio dei ministri si riunirà per varare provvedimenti a sostegno dei territori colpiti dal maltempo: sarà deliberato lo stato di calamità. La premier Giorgia Meloni ha assicurato la massima disponibilità ad aiutare le zone colpite. Lo strumento, come ha anticipato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi arrivato a Bologna per incontrare la protezione civile, potrebbe essere quello di un decreto legge. 

Roberta Maria Di Giovangiulio

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