“Un dolore molto silenzioso e profondo, che rimane sempre”. Così Manila Nazzaro parla della perdita della figlia che portava in grembo. Un aborto verificatosi due anni fa, ma che resta ancora un punto dolente per la ex Miss Italia e per il compagno Lorenzo Amoruso. La conduttrice, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, torna su quell’episodio del 25 novembre 2020 che però non le ha tolto la speranza di diventare di nuovo mamma per la terza volta.

Manila Nazzaro e la perdita della figlia, ogni 25 del mese ho il cuore a pezzi

Proprio la speranza e la fiducia nel futuro sono due delle caratteristiche che hanno sempre contraddistinto il percorso di Manila Nazzaro nella vita privata e in quella professionale. Fondamentale per lei è provare a ricavare qualcosa di buono anche dalle esperienze negative, “dalla malattia alla perdita del bimbo, alle difficoltà personali che ho attraversato a testa dritta senza mai nascondermi”. Quando la Toffanin le chiede quali siano il dolore più grande e la ferita che non si è ancora cicatrizzata la ex Miss Italia non ha dubbi: “Sicuramente la perdita della bimba mia e di Lorenzo, è stato un dolore assoluto. È un dolore diverso. Un dolore molto silenzioso e profondo, che rimane sempre. Poi col tempo accetti e capisci alcune regole della natura. Accetti tutto col tempo, però ti segna e la cosa importante è non far finta che non ci sia, che questa cicatrice non esista. Esiste, c’è ed è una parte della mia vita”. Malgrado quella creatura non sia mai venuta alla luce, la Nazzaro la sente sempre con sé: “Sono passati due anni, era il 25 novembre. Il 25 di ogni mese per me è un pensiero lassù. Io ci credo tantissimo nel fatto che è stata un’anima bellissima ed è con me sempre”.

Manila Nazzaro è già mamma di due ragazzi, e l’idea di diventare di nuovo madre non la preoccuperebbe affatto: “Spaventarsi della vita è il primo passo per non viverla. Non sono spaventata, sono addolorata, ma pronta ad abbracciare qualsiasi cosa la vita mi regali. Se Dio vorrà che arriverà questo miracolo, perché con l’età che avanza sarebbe un miracolo, noi saremmo pronti ad abbracciarlo forte. Non perdiamo mai le speranze”.