Marco Antonio, il condottiero romano sopravvissuto all’oblio della storia

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Di Giusy Celeste

Il primo Agosto del 30 a.C. morì Marco Antonio, abile politico romano ricordato per la sua contesa con Ottaviano, per l’istituzione del triumvirato e per la relazione con la regina d’Egitto, Cleopatra, con la quale si tolse la vita per non cadere nelle mani dei nemici. Lui fu in assoluto il primo romano ad aver ricevuto la “damnatio memoriae”; si trattava di un provvedimento/pena previsto nel diritto romano che comportava la cancellazione di qualsiasi elemento risalente ad una precisa persona, come se questa non fosse mai esistita. Nonostante ciò Marco Antonio è giunto fino ai posteri, ricordato per la sua personalità esuberante e lungimirante al tempo stesso.

Marco Antonio, il condottiero romano sopravvissuto all’oblio della storia: biografia

“Il male che l’uomo fa vive oltre di lui. Il bene sovente, rimane sepolto con le sue ossa”.

Parole di Marco Antonio nella tragedia “Julius Caesar” di Shakespeare

Marco Antonio nacque il 14 Gennaio dell’83 a.C. a Roma, in una famiglia patrizia poiché suo nonno era stato console. Tuttavia durante gli anni della giovinezza rimase orfano e così fu declassato a “cavaliere”. Successivamente andò in Grecia dove studiò retorica, divenendo un abile oratore. In poco tempo assunse il ruolo di luogotenente del proconsole Aulo Gabinio, in Siria. Divenne comandante della cavalleria dimostrando la sua grande abilità; si può dire che fu uno dei pochi uomini della storia che, pur avendo origini note, abbia creato da solo il proprio avvenire.

Nel 54 a.C. ci fu la svolta. Marco Antonio durante la conquista della Gallia divenne luogotenente del proconsole Gaio Giulio Cesare; manterrà questa carica per circa dieci anni. Nel 50 a.C. venne eletto tribuno della plebe e augure con il sostegno di Cesare. Nel 44 a.C. ottenne la carica di console, lo stesso anno dell’assassinio di Cesare. Dopo la morte di quest’ultimo, infatti, a Roma si crearono tre schieramenti: i cesaricidi capeggiati da Bruto, Marco Antonio che era riuscito a scongiurare la guerra civile prendendo le redini della situazione e i veterani delle legioni di Cesare capeggiati da Ottaviano. Il Senato decise di togliere ogni incarico a Marco Antonio, il quale però nel frattempo di distinse in molti conflitti, tanto da riuscire ad ottenere la nomina nel secondo triumvirato con Ottaviano e Lepido. Ancora una volta dove i favori politici non giunsero, Marco Antonio si conquistò con il suo sudore il posto sull’Olimpo dei comandanti.

La relazione con Cleopatra e la morte

Nel 41 a.C. Marco Antonio si trovava in Giudea per sedare una rivolta; in tale frangente incontrò la regina Cleopatra, la quale divenne sua amante. Pochi anni dopo rinnovarono (38 a.C.) il triumvirato, ed egli tornò dalla sua amata in Egitto. Ottaviano, accortosi della relazione, lo accusò di immoralità avendo già moglie e figli. Nel frattempo anche Lepido si era allontanato dalla capitale ed egli (Ottaviano) era rimasto solo a governare. La vicenda divenne ancor più delicata quando si seppe che Cleopatra diede alla luce un figlio; e, oltre ciò, si venne anche a conoscenza della conquista dell’Armenia ottenuta grazie all’aiuto del suo amato. Ottaviano dichiarò guerra all’Egitto quando lesse il testamento di Marco Antonio: egli aveva lasciato alla regina e ai suoi figli alcuni territori orientali di Roma. Il primo Agosto del 30 a.C. ,appena giunse nella capitale, Alessandria, Marco Antonio si suicidò. Qualche giorno dopo anche la sua amante scelse la stessa sorte.

“L’ambizione, virtù del soldato, preferirà piuttosto una sconfitta a una vittoria che la metta in ombra”.

William Shakespeare in “Antonio e Cleopatra”

Giusy Celeste