Nello spazio di LetteralMente Donna di oggi, una donna che è stata premiata recentemente con il Nobel per la pace per la sua lotta contro il regime socialista venezuelano. Il suo nome è Maria Corinna Machado e questa è la sua storia

Maria Corinna Machado, la battaglia politica venezuelana

Lo spazio di LetteralMente Donna è dedicato a Maria Corinna Machado, fonte estrelladigital.es
Maria Corinna Machado, fonte estrelladigital.es

Qualcosa è scattato. Avevo questa sensazione inquietante che non potevo restare a casa e guardare il paese polarizzarsi e collassare… Dovevamo mantenere il processo elettorale ma cambiare il corso, per dare ai venezuelani la possibilità di contare noi stessi, per dissipare le tensioni prima che si accumulassero. È stata una scelta di voti piuttosto che di proiettili”. Con queste parole, come riportato dal Washington Post, Maria Corrina Machado ha raccontato la nascita del movimento Sùmate in Venezuela in opposizione alle politiche socialiste del presidente Chavez. La sua fin dai primi anni 2000 è stata una politica di destra in opposizione ad un violento e repressivo regime divenuto sempre più autoritario con l’avvento di Maduro. Dal canto suo la Machado ha sempre dovuto fare i conti con chi cercava con ogni mezzo di fermare l’ascesa di una politica liberista e conservatrice come la sua.

Maria Corinna Machado, nonostante le difficoltà, era stata eletta deputato presso l’Assemblea nazionale del Venezuela poi rimossa nel 2014 con l’accusa di aver violato la costituzione per aver accettato l’incarico di ambasciatore supplente a Panama. Quell’anno dopo le manifestazioni di piazza in Venezuela ricevette diverse accuse dal governo come quella di istigazione a delinquere e di essere una criminale. La situazione e poi peggiorata con il regime di Maduro dove i partiti di opposizione hanno dovuto lottare contro arresti e repressioni. Maduro è stato accusato dalla Machado di essere il capo del famigerato Cartel de los Sales che si è impadronito dello stato venezuelano fino a causarne la crisi e l’isolamento internazionale.

Le elezioni del 2024 e il Nobel per la pace

Diventata ufficialmente leader dell’opposizione nel 2023 con la vittoria delle primarie dell’opposizione venezuelana riunita nella Piattaforma Unitaria Democratica, aveva deciso di candidarsi alle elezioni del 2024 ma il regime le proibì di partecipare a causa della sua popolarità. Al suo posto fu scelto l‘ex ambasciatore Edmundo Gonzales che vinse formalmente le elezioni ma il regime falsificò i risultati elettorali proclamandosi vincitore e perseguitando duramente sia la Machado e che lo stesso Gonzales. Quest’ultimo fu costretto all‘esilio in Spagna mentre la Machado vive tutt’ora in clandestinità in località segreta continuando la sua opposizione al regime di Maduro con l’appoggio degli Stati Uniti.

Dopo essere stata premiata con il Premio Václav Havel per i diritti umani dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e il Premio Sacharov dal Parlamento europeo, Maria Corinna Machado ha ricevuto il premio Nobel per la pace il 10 ottobre 2025. Questo riconoscimento è arrivato, come riferito in Norvegia, per “il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici per il popolo venezuelano e per la sua lotta per ottenere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia”.

L’appoggio di Trump

Come conservatrice e oppositrice a Maduro la Machado ha l’appoggio degli Stati Uniti. In un’intervista rilasciata al El Mundo in occasione del Nobel per la pace la Machado ha dedicato il Nobel al popolo venezuelano e “al presidente Trump, perché oggi egli incarna e guida l’intervento congiunto che mira a privare questa struttura criminale delle infinite fonti di entrate illegali che l’alimentano e le consentono di reprimere e perseguitare la società venezuelana”.
In particolare la Machado è un alleato importante per il tycoon contro la sua lotta per la fine del regime di Maduro. Gli Stati Uniti infatti hanno aumentato le ostilità contro il Venezuela affondando alcune navi venezuelane ritenute di presunti narcotrafficanti legati al gruppo criminale di Tren de Aragua. Operazione compiute nel Mar dei Caraibi e appoggiate a pieno dalla stessa Machado.

Stefano Delle Cave