
Il 22 maggio 1979 nasceva il “king of rap”: Fabio Rizzo, in arte Marracash. Dalla Sicilia a Milano, da perito elettronico a rapper, tutto inizia da un muretto di fronte ai portici di San Babila dove, circondato da breakdancer e freestyler, Fabio mette insieme le prime rime con lo pseudonimo Juza delle Nuvole: «Io ero piccolo, scuro, avevo i capelli ricci, parlavo in dialetto e sembravo un piccolo arabo». Da qui l’idea di “Marracash”, dalla simbiosi di “Marrakesh” e “cash”.
Riscopriamo 10 canzoni di Marracash, tra singoli e featuring, che hanno segnato la carriera del re del rap.
«Ho iniziato a leggere da bambino. Sono partito da Ventimila leghe sotto i mari. Soffrivo di insonnia e un libro mi aiutava. Era anche un passatempo che costava poco. In cortile con gli amici fumavamo canne e io facevo i riassunti dei romanzi che leggevo. Quando ho scoperto Baudelaire ho avuto la sensazione di leggere qualcosa che avevo dentro ma non sapevo esprimere»
– Dall’intervista a Marracash su Corriere della Sera a cura di Andrea Laffranchi
Marracash, le canzoni dall’esordio alle vette: 5 singoli da riascoltare

1) Badabum cha cha (2008)
Dal suo primo album in studio (Marracash), è la traccia con cui il rapper ha acquistato popolarità. Un “tormentone intelligente” che prende in giro i tormentoni, nel ritratto del sistema gestito da major riluttanti alla novità, che preferiscono la finzione alla verità e il personaggio al talento.
Mi dicevano di esagerare un po’ la realtà
– Estratto da Badabum cha cha
Ma diventa innocua senza credibilità.
2) Sabbie mobili (2012)
È lo stesso Marracash, in un’intervista, a spiegare il senso di questo titolo, perché «nelle sabbie mobili più ti agiti e più precipiti in fretta», e siamo tutti spettatori impassibili dell’inesorabile sprofondare della scena italiana. Terzo singolo dell’album King del Rap, Sabbie mobili racconta un’Italia che costringe i talenti a fuggire perché non conosce il significato della parola “meritocrazia”.
Se sei un ragazzo ambizioso in un sistema corrotto
– Estratto da Sabbie mobili
Non puoi fare il botto e non uscirne più sporco.
3) Bravi a cadere – I polmoni (2019)
Dal sesto album di Marracash, Persona. È difficile gestire la fama, le pressioni che ne conseguono. Mettere ordine tra gli impegni è più semplice che controllare istinti e sentimenti. Persona e anima (Marracash e Fabio) sono ormai “bravi a cadere” in quel vortice di ossessioni che necessita disperatamente di un equilibrio.
Corro sulle funi e salto sopra i tetti
– Estratto da Bravi a cadere
Sotto cieli scuri e stelle indifferenti
Tutto sotto controllo, tranne i sentimenti.
4) Dubbi (2021)
Per Marracash è giunto il momento di fare un bilancio: dei successi e degli insuccessi, delle mancanze e delle vittorie, di ciò che la musica ha colmato laddove la vita aveva posto dei vuoti. Nell’album Noi, Loro, gli Altri, questa traccia racchiude i quarant’anni di Marracash tra la paura di non vivere e tutti i rischi annessi, i sacrifici e l’amore per il caos.
Forse fare musica è l’unica soluzione
– Estratto da Dubbi
Forse non c’è buca che racchiuda il tuo dolore
Forse non c’è fuga che conduca all’evasione.
5) Crazy love (2023)
Crazy love rappresenta l’epilogo di una storia d’amore passionale e tormentata, quella tra Marracash ed Elodie. Un’esplosione di carisma, l’arrivo della giovane cantante dai capelli rosa, pungente nella vita del rapper, che segna l’inizio di un amore travolgente che è «calamita e un po’ calamità».
Quegli occhi così grandi, c’è spazio per entrambi
– Estratto da Crazy love
Per la fragilità e per la ferocia.
Marracash: 5 featuring di successo del king of rap
1) Brivido: Marracash & Guè Pequeno (2013)
Tra apatia e ricerca di adrenalina. Tra emozioni fugaci e altre indelebili. Tutti avremmo bisogno di trovare un brivido che scavalchi le ventiquattr’ore di una giornata.
Stati d’animo in centoquaranta caratteri
– Estratto da Brivido
E non so chi tu pensi io sia
La realtà non è all’altezza della fantasia
Certe idee che mi accarezzano e che scaccio via
Un brivido che faccia breccia nella mia apatia.
2) A volte esagero: Marracash, Salmo & Coez (2011)
Puro dissing, rivolto a diversi colleghi tra i più in vista della scena italiana. Marracash non risparmia nessuno, da Paola Zukar a Grignani le “frecciatine” nascoste sono molte di più. Quanti riferimenti leggete tra le righe?
Questa scena bidimensionale
– Estratto da A volte esagero
Sono qui per ridimensionare
Fuori da ogni crisi personale.
3) Niente canzoni d’amore: Marracash & Federica Abbate (2015)
Se bisogna scrivere una canzone d’amore lo si può fare senza definirla una canzone d’amore. Questa traccia, velata di cinismo, è un invito a uscire dalla banalità delle frasi vuote in cui spesso le coppie finiscono per cadere. Ogni amore è diverso dagli altri e ogni storia ha un senso proprio, in un modo tutto suo. Un invito a non lasciarsi ingabbiare dagli schemi convenzionali, perché «l’amore esiste in natura, la coppia è un’invenzione dell’uomo».
Che un sacco di gente là fuori sogna cose che non esistono
– Estratto da Niente canzoni d’amore
E ha aspettative altissime da cui poi si lanciano e si feriscono.
4) Nemesi: Marracash & Blanco (2021)
«Non si odia mai davvero se non se stessi». Dualismo e borderline, in una guerra tutta interiore che vede l’anima divisa a metà e prossima allo sgretolamento. La ricerca, ancora una volta, di un equilibrio tra se stessi e la propria nemesi per fronteggiare l’ennesimo imminente crollo emotivo.
Sono il giocattolo rotto con cui gioca il mio doppio
– Estratto da Nemesi
Uno di noi è di troppo, come un sogno in un sogno
Tregua col nemico, cerco l’equilibrio.
5) L’anima: Marracash & Madame (2019)
Un dialogo con la propria anima, tante volte rinnegata e nascosta, ma sempre cercata. Guardarsi dentro è difficile ed esternare l’interiorità è spesso rischioso, perché gli altri potrebbero non comprenderla o giudicarla, ma l’anima è la parte più vera del sé, nel bene e nel male.
Sono la donna più bella che avrai, ma mi nascondi
– Estratto da L’anima
A volte sono tutto, spesso sono niente
Mi cerchi come Dio, ma quando sei cenere.
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Ginevra Alibrio