
Mary Shelley pubblicò la sua opera dal titolo “Frankenstein” in forma anonima l’11 marzo del 1818, a Londra. La scrittrice inglese Mary Shelley nacque a Londra il 30 agosto 1797 dal filosofo William Godwin, uno dei massimi esponenti del razionalismo anarchico, e da Mary Wollstonecraft, donna forte e determinata fra i primi personaggi della sua epoca a promuovere i diritti della donna. La piccola Mary crebbe senza il supporto della mamma che subito dopo il parto, morì. Suo padre si risposò con una ricca vedova la signora Clairmont, e Mary all’età di 19 anni durante un soggiorno in Scozia sposò il giovane e geniale poeta ribelle, Percy Bysshe Shelley.
Nel 1822, dopo essersi trasferiti a La Spezia, Percy Shelley ed un amico, marito di un’amica comune, partirono alla volta di Genova. I due non torneranno più, il corpo del poeta riemerse dalle acque il 15 luglio. Tornata a Londra dopo la morte del febbrile marito, Mary Shelley visse in Inghilterra con i proventi del proprio lavoro di scrittrice professionista. Autrice di vari romanzi, diverrà famosa soprattutto per “Frankenstein o il Prometeo moderno”, il suo primo libro scritto nel 1818 e nato quasi per gioco.

Mary Shelley e la leggenda sulla nascita di “Frankenstein”
La leggenda vuole che la notte del 16 Giugno, riuniti all’interno di Villa Diodati, ospiti di Lord Byron, Mary e Percy Shelley e il fido Polidori si intrattennero leggendo ad alta voce storie di fantasmi. Fuori, la tempesta imperversava rendendo la giusta atmosfera. La tempesta si prolungò per giorni e Byron suggerì una sfida molto interessante. Propose che ognuno di loro dovesse scrivere un racconto dell’orrore, che poi ognuno avrebbe letto agli altri come passatempo serale. Quella notte dalla fervida fantasia di due dei partecipanti, nacquero due orrende creature, destinate a restare capi saldi della letteratura mondiale. “Frankenstein” di Mary Shelley e il “Vampiro“, di Polidori.
“Frankenstein” di Mary Shelley, è una storia di trasgressione scientifica e un avvertimento cautelario sulla necessità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni; e “The Vampyre” di John Polidori, un racconto che ha influenzato il romanzo “Dracula” di Bram Stoker. Il libro della Shelley racconta la storia di un giovane svizzero studioso di filosofia naturale che, servendosi di parti anatomiche sottratte a vari cadaveri, costruisce una creatura mostruosa, a cui riesce con procedimenti di cui lui solo ha il segreto, ad infondere la scintilla della vita.

Trama del romanzo e altre opere
Malgrado l’aspetto terrificante la creatura si rivela buono di cuore e timido d’animo. Ma quando si accorge del disgusto e della paura che suscita negli altri, la sua natura, incline alla bontà, subisce una totale trasformazione ed egli diviene un’autentica furia distruttiva; dopo molti delitti finisce per uccidere anche il suo creatore.
La vena creativa di Mary Shelley non si esaurì facilmente. Infatti fu autrice di molte altre opere, alcune delle quali precorrono anch’esse temi tipicamente fantascientifici. Uno in particolare a leggerlo oggi ci farebbe rabbrividire per come incredibilmente si avvicina all’odierna realtà. E’ il romanzo dal titolo “L’ultimo uomo“, che narra dell’unico superstite di una terribile epidemia che ha cancellato l’intera umanità. Molte altre furono le novelle create dalla penna di Mary Shelley ma nessuna raggiunse la fama della sua opera prima. Portato sul grande schermo per la prima volta nel 1910, il romanzo di Mary Shelley ha ispirato innumerevoli trasposizioni cinematografiche, la più recente è del 2015, con “Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein” del regista Paul McGuigan.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Frankenstein, di Mary Shelly) photo credit:parmadaily.it