Oggi, 17 maggio, è la giornata internazionale contro l’omobitransfobia. L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, bifobia e transfobia.
La prima giornata contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004 a 14 anni dalla decisione di rimuovere l’omofobia dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Oms. Nel 2007 l’Unione Europea ha istituito ufficialmente il 17 maggio come giornata contro l’omofobia sul suo territorio. Nel 2009 venne aggiunta all’omofobia, come obiettivo della campagna, anche la transfobia e nel 2015 la bifobia.
Omofobia, bifobia e transfobia: sono 20mila le richieste d’aiuto ogni anno
Quest’anno, questa giornata cade in un momento particolare della storia dei diritti umani poiché in questo periodo si discute molto sulla sorte del Ddl Zan, il disegno di legge per contrastare l’omofobia che al momento in Italia non esiste.
Secondo Il Fatto Quotidiano, sono 50 al giorno le richieste di aiuto, in media 20mila l’anno. Il 60% provengono da ragazzi tra i 13 e i 27 anni. Ogni anno l’organizzazione internazionale non governativa indipendente Ilga-Europe pubblica la Rainbow Map, su cui in una classifica, figurano 49 paesi europei e viene analizzata secondo numerosi criteri, e da questo ne scaturisce il posizionamento, l’apertura o la chiusura verso le persone Lgbt. La scala va dallo 0%, dove troviamo i paesi in cui si verificano grosse violazioni dei diritti umani, al 100% dove invece c’è il pieno rispetto. Il paese più rispettoso resta ancora Malta con il 94% mentre l‘Italia è tra i paesi molto in basso con il 22%.
Il messaggio del Presidente Mattarella
In questa giornata, anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha tenuto a lanciare un messaggio molto importante: “La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Le attitudini personali e l’orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili. La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. Non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza“.
A celebrare questa giornata come Mattarella c’è anche Letta che con un Tweet si mostra volenteroso a lottare per l’approvazione del Ddl Zan: “Celebriamo la Giornata internazionale contro omofobia, bifobia, transfobia con un impegno concreto: approvare subito il Ddl Zan. Il Senato deve fare in queste settimane un gesto concreto per i diritti approvando la proposta del Pd“.