Cultura

Max Weber: le teorie del padre della sociologia moderna

Max Weber (1864-1920) è ricordato come uno dei padri della sociologia moderna. Ebbe una vita breve e un temperamento riservato, segnato da tensioni emotive. Superata un’invalidante depressione, morì a soli 56 anni di febbre spagnola a Monaco.

Nato a Erfurt si iscrive nel 1882 alla facoltà di Giurisprudenza di Heidelberg, frequentando corsi di economia politica, storia medievale e teologia. Nel 1884 torna nella casa paterna a Berlino dove comincia la libera docenza e successivamente lavora all’Università di Friburgo, di Heidelberg, a Vienna e a Monaco. Personaggio influente nella politica tedesca, fu consigliere durante il trattato di Versailles e consulente della Costituzione di Weimar.

Studi e ricerche sociologiche di Max Weber

La sociologia, secondo l’autore, ha il compito di comprendere l’agire sociale. Max Weber – insieme Karl Marx ed Émile Durkheim si concentrò inoltre sullo sviluppo del capitalismo moderno. Subì l’influenza di Marx ma ne criticò molti aspetti: respinse la concezione materialistica della storia e attribuì una minore importanza al conflitto di classe.

Sono due le direzioni delle indagini: dimostrare come i valori influiscano sulla società al pari delle condizioni economiche e su quali basi il potere politico riesca a legittimarsi. La società sarebbe dunque il risultato delle azioni individuali e dei significati ad esse attribuiti. E sono quattro le categorie delle opere: saggi di metodologia delle scienze storico-sociali, un trattato di sociologia generale (Economia e società), scritti di sociologia della religione (L’etica protestante e Lo spirito del capitalismo) e studi storici.

Lo spirito del capitalismo tra Weber e Marx

Innovativa è l’analisi sul capitalismo in contrapposizione a Marx. Secondo Weber si tratta di un fenomeno che condiziona ogni aspetto della vita. La problematica della natura del capitalismo era molto dibattuta nella cultura tedesca di fine Ottocento e le teorie marxiste cominciavano ad essere considerate con attenzione.

Weber riconosceva il capitalismo nel razionalismo economico: l’organizzazione dell’impresa, la tendenza al profitto, la redazione di bilanci. Indicava però lo “spirito del capitalismo”, una mentalità che affonda le radici nella religione, soprattutto in quella protestante. Un indizio per capire se si sarà salvati da Dio è dunque il successo professionale. Da ciò nasce il capitalismo moderno, non solo da condizioni materiali, storiche ed economiche, come sosteneva Marx.

La vicinanza tra mentalità capitalistica e dottrina protestante

Weber trae spunto per le sue teorie dallo sviluppo economico delle società con religioni riformate del 1600. Nel calvinismo il credente cerca una conferma della grazia divina e la trova nel successo economico.

L’operosità e lo zelo assumono significato religioso traducendosi nella concezione di professione come ‘’vocazione’’ . Il lavoro viene concepito come una conferma, la testimonianza di essere stati scelti tra gli eletti che andranno in Paradiso.

Alessia Ceci

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