Ecco la prima proposta del centro destra in campo fiscale: il tetto del contante passa dai 2000 euro di Forza Italia (decreto Milleproroghe) a ben 10.000 con il governo Meloni. D’accordo Bankitalia e Bce, ma Draghi è fortemente contrario “Innalzarlo ancora incentiverebbe l’evasione e il riciclaggio”

La proposta del governo Meloni: tetto del contante a 10.000 euro

Photocredit: open.online

Dopo il discorso programmatico, la Premier ha illustrato il primo dei punti su cui intende agire a livello finanziario. Il tetto al contante di 10.000 euro è stata la prima proposta, se così fosse l’Italia andrebbe di pari passo con Malta e la Repubblica Ceca. Il limite di 2000 euro era stato fissato dal decreto Milleproroghe di Lega e Forza Italia. Meloni: la moneta elettronica privata “penalizza i più poveri”. Salvini: un tetto più alto favorirà “il buonsenso, meno burocrazia e più libertà”.

Pro all’innalzamento del tetto contante è anche Banca d’Italia: l’aumento sosterrebbe la domanda. La sede di Palazzo Koch “Un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa. Sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale”.

Non è contraria nemmeno la Bce. Nel 2019 in una lettera a Roberto Gualtieri (allora ministro dell’economia) e ai presidenti di Camera e Senato, la Bce riprendeva l’Italia chidendole di “dimostrare che le limitazioni permettano, di fatto, di conseguire la dichiarata finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale”. Quello dei 10.000 euro però sembra un obiettivo di non facile raggiungimento: tra i contrari c’è anche Mario Draghi. L’ex Presidente era già sfavorevole al limite di 2000 euro “Innalzarlo ancora incentiverebbe l’evasione e il riciclaggio”. Probabilmente l’aumento ci sarà ma di poche migliaia di euro, difficilmente si potrà arrivare a 10.000.

Francesca De fabrizio

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