Spread, il rischio frammentazione e le mosse della Bce

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Di Stefano Delle Cave

L’aumento dello spread ha fatto emergere in questi giorni il rischio di una grave crisi per i paesi dell’Eurozona e di una conseguente frammentazione dell’economia europea. Un economia che, dopo i problemi della pandemia, era lentamente ripartita per poi essere gravemente colpita dalla guerra in Ucraina. La Bce è scessa attivamente in campo parlando di un “nuovo strumento anti-frammentazione”. Diverse so le ipotesi fatte dagli analisti che si muovono cautamente mentre la Ue sta cercando di fermare la crisi e l’inflazione.

Lo spread e il rischio frammentazione

Spread, fonte investireoggi.it

Quella dell’Eurozona è un’economia basata su una moneta unica per paesi che hanno economie diverse. Differenze che si erano già fatte sentire con la pandemia e che ora si sono riacuite a causa della guerra in Ucraina. Basi pensare che stato diverso l’impatto della crisi energetica in Italia e in Francia dove la dipendenza dagli idrocarburi russi è inferiore per la presenza del nucleare. Proprio il costo di sanzioni anti russe e della crisi produttiva generata dall’ultimo conflitto ha generato un grave aumento dello spread che in Italia, Spagna e Portogallo è arrivato nei giorni scorsi fino a 250 punti. Questo nonostante le parole rassicuranti di Christine Lagarde, numero uno della Bce, che aveva parlato della possibilità di “dispiegare nuovi strumenti contro rischi di frammentazione nell’area euro”

Bisogna però dire che il rischio di frammentazione del sistema economico europeo è dovuto non solo allo spread inteso come differenziale tra il valore dei titoli di stato dei paesi più fragili come l’Italia e quello del titolo di stato del paese economicamente più sicuro dell’eurozona come la Germania. C’è un altro differenziale da tener presente, come reso noto da Il Sole 24 ore, che è quello tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo. Uno spread che è arrivato a 2.900 punti base con un aumento vertiginoso di questi due costi. Un fatto che ha generato un grave allarme inflazione che dalla produzione potrebbe colpire direttamente le tasche dei consumatori.

Le mosse della Bce

Con uno scenario così rischioso e difficile la Bce è scesa direttamente in campo per salvare l’economia europea e calmierare l’aumento dello spread che si è abbassato dopo l’annuncio dell’incarico dato ai tecnici di “accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione”.Abbiamo deciso di attivare la flessibilità nell’attività di reinvestimento e abbiamo chiesto ai nostri comitati di lavora in maniera accelerata sul concepimento di nuovo strumenti per contrastare la frammentazione nel caso in cui il reinvestimento non bastasse. Per cui nel caso in cui il reinvestimento non bastasse state tranquilli, siamo pronti“, ha fatto sapere Klaas Knot, componente del consiglio direttivo della Bce . Le manovre messe in campo sono il reinvestimento di 1700 miliardi di bond acquisiti dalla Bce durante la pandemia e lo scudo anti-spread fornito dal nuovo strumento che è in lavorazione

Su di esso sono sono state fatte dagli analisti diverse ipotesi. Tra di esse si è parlato del programma di Outright Monetary Transactions che consente acquisti illimitati del debito di un paese senza ulteriori stimoli del mercato. Un meccanismo difficile da usare e che prevede la sottoscrizione di tutti i paesi Ue di un Piano di salvataggio economico. Un altra ipotesi più probabile è quella di indirizzare con uno strumento del tutto nuovo gli acquisti di obbligazioni verso gli Stati più deboli discostandosi dai vecchi acquisti di asset economici che temevano conto delle dimensioni delle economia del singolo paese.

Stefano Delle Cave