Migranti, affonda barcone con 34 dispersi: boom nella notte, oltre 1000 arrivi

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Di Redazione Metropolitan

Un fiume di arrivi attraverso la rotta tunisina sulle coste italiane, dove a Lampedusa in poche ore si sono registrati venti sbarchi di oltre novecento naufraghi, mentre la Guardia Costiera ha operato soccorsi in area Sar anche nel mar Ionio e la Geo Barents di Medici Senza Frontiere ha recuperato altri rifugiati nel Mediterraneo. Sono un migliaio i migranti giunti (altri 190 in arrivo nelle prossime ore a Bari) in Italia a bordo di barconi, messi in salvo dalle autorità italiane o dalle ong nell’arco di mezza giornata.

Ma c’è anche chi, come già successo alcune settimane fa in acque calabresi, non ce l’ha fatta.

Al largo della costa tunisina trentaquattro migranti provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana risultano dispersi dopo che la barca sui cui viaggiavano è affondata: sul barcone, segnalato da Alarm phone informata da un parente di un migrante a bordo, si trovavano 38 persone, di cui quattro sono riuscite a salvarsi grazie all’intervento delle autorità locali. Secondo quanto denunciato da Alarm phone i migranti avrebbero riferito di essere stati picchiati dalla guardia costiera tunisina che avrebbe anche rimosso il motore dall’imbarcazione.

Tra il 23 e il 24 marzo la Guardia costiera tunisina ha bloccato 26 tentativi di migrazioni, intercettando e soccorrendo 1.080 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo di Biserta, Sfax e Mahdia. Un portavoce della stessa autorità ha precisato che delle persone soccorse 1.055 sono di vari paesi dell’Africa subsahariana e 25 tunisini. Secondo la stessa fonte, tutti sono stati segnalati alla magistratura.

Tutti i migranti giunti a Lampedusa hanno raccontato di essere partiti da Sfax e di aver pagato 3mila dinari tunisini per il viaggio. I migranti, di cui diverse donne e minori, sono originari di Congo, Camerun, Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso. Per evitare che l’hotspot di contrada Imbriacola torni ad essere nuovamente sovraffollato, la prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale ha già disposto il trasferimento di centinaia persone con il traghetto di linea per Porto Empedocle.