Al voto quasi 350 proposte di modifica delle opposizioni e gli emendamenti del governo che riguardano la stretta sulla protezione umanitaria e sulla permanenza nei centri di permanenza per i rimpatri. I sindaci del Pd lanciano l’allarme sul rischio di smantellamento del sistema di accoglienza e chiedono al governo di valutare l’introduzione dello ius scholae.
Migranti, decreto Cutro approda in Commissione al Senato: cosa sta accadendo nelle ultime ore

Il decreto Cutro, provvedimento sui flussi e la gestione dei migranti e sul contrasto all’immigrazione irregolare, varato nella cittadina calabrese all’indomani del naufragio costato la vita a oltre 90 migranti, approda al Senato. Le votazioni in Commissione Affari costituzionali del Senato sono infatti previste da oggi a mezzogiorno. Ci sono quasi 350 proposte di modifica delle opposizioni da votare, il sub-emendamento della maggioranza che ha come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale e i 21 emendamenti della Lega che vuole ripristinare i decreti Sicurezza di Salvini, come confermato dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari. Secondo i pronostici dei partiti, sarà impossibile completare l’esame in Commissione. La parola, in questo caso, passerebbe all’Aula dove dovrebbe essere ripresentato da parte della maggioranza il solo emendamento frutto dell’accordo. “La maggioranza di centrodestra è coesa nel raggiungere l’obiettivo di cancellare la cosiddetta protezione speciale, uniformando la disciplina al resto d’Europa. Scopo dell’emendamento depositato al decreto legge Cutro è infatti quello di restringere le maglie del permesso temporaneo il cui utilizzo per varie ragioni si è allargato a dismisura, creando una salvaguardia indiscriminata degli irregolari. In questo modo si supera l’anomalia tutta italiana, con una norma di buon senso che corrisponda alla relativa norma europea di riferimento”, è quanto fanno sapere fonti di Fratelli d’Italia.
Nel frattempo, le opposizioni sono pronte a dare battaglia, in Commissione e in Aula. I sindaci del Pd che guidano le grandi città lanciano l’allarme sul rischio di smantellamento del sistema di accoglienza e chiedono al governo di ripensarci e di valutare l’introduzione dello ius scholae per garantire diritti e integrazione ai migranti. In un documento congiunto sul decreto Cutro i sindaci di Roma, Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Napoli Gaetano Manfredi, di Torino Stefano Lo Russo, di Bologna Matteo Lepore e di Firenze Dario Nardella chiedono al governo di fermarsi almeno “sull’esclusione dei richiedenti asilo dal Sistema di Accoglienza Nazionale (SAI)”, sistema che andrebbe invece rafforzato mentre i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) andrebbero “trasformati in hub di prima accoglienza” da cui fare passare i migranti all’arrivo, prima di essere trasferiti al sistema dell’accoglienza”. Intanto numerose associazioni che lavorano per i migranti, cui già si è unita Magistratura democratica, hanno indetto una manifestazione per chiedere al Parlamento di bocciare questo provvedimento e al Governo di modificare radicalmente gli interventi annunciati. La contestazione contro la conversione in legge del decreto Cutro avrà luogo martedì 18 aprile alle ore 14.00 in Piazza Santa Maria di Loreto, a Roma. Tra le motivazioni che hanno portato ad indire la mobilitazione c’è il fatto che, secondo queste associazioni, il decreto in realtà non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone. Al contrario, prevede condizioni peggiorative per chi arriva in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità.
Roberta Maria Di Giovangiulio
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