La cultura mondiale, ed i suoi esponenti, si mobilitano per dire no alla guerra portata avanti dalla Russia. E se Margaret Atwood con la bandiera giallo azzurra tra le mani e berretto anti freddo in testa è scesa per le strade di a Dundas Street West nella marcia di Toronto. Sono più di mille gli scrittori di tutto il mondo che hanno sottoscritto un appello di solidarietà per l’Ucraina, condannando l’invasione russa e chiedendo la fine immediata dello spargimento di sangue.
Tutti gli scrittori contro Putin sostengono l’Ucraina, sia attivamente che passivamente
Altri nomi oltre la Atwood, come l’inglese Salman Rushdie, i Nobel turco Orhan Pamuk e la bielorussa Svetlana Alexievitch. Ma anche Paul Auster, Jonathan Franzen, Colm Toibin e la polacca Olga Tokarczuk. Fino alla giornalista filippina Maria Ressa, vincitrice del Premio Nobel per la pace. Tutti insieme hanno firmato una lettera aperta pubblicata anche in russo, ucraino e arabo domenica sera dall’associazione mondiale degli scrittori PEN International.
il contenuto della lettera: «Noi, scrittori di tutto il mondo, siamo sconvolti dalla violenza scatenata dalle forze russe contro l’Ucraina e chiediamo con urgenza la fine dello spargimento di sangue. Siamo uniti nella condanna di una guerra insensata, guidata dal rifiuto del presidente Putin di accettare i diritti del popolo ucraino di discutere la loro futura fedeltà e storia senza l’interferenza di Mosca. […] Siamo uniti per sostenere scrittori, giornalisti, artisti e tutto il popolo ucraino, che sta vivendo i suoi momenti più bui. Tutti gli individui hanno diritto alla pace, alla libera espressione e alla libera riunione. La guerra di Putin è un attacco alla democrazia e alla libertà non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo. Restiamo uniti nel chiedere la pace e la fine della propaganda che alimenta la violenza. Non ci può essere un’Europa libera e sicura senza un’Ucraina libera e indipendente. La pace deve prevalere»
Tra i firmatari, nonostante i rischi concreti ai quali va incontro, anche la scrittrice russa Ljudmila Ulickaya. Quest’ultima, autrice di Una storia russa (Bompiani) il 25 febbraio su Le Nouvel Observateur si era lanciata in un preciso atto d’accusa contro Putin, scrivendo che mai avrebbe pensato che la sua generazione, nata durante la seconda guerra mondiale, avrebbe più conosciuto la guerra. Ma purtroppo, non è così. E a causa della follia di un uomo e dei suoi devoti complici che governano il Paese.
Tantissimi i scrittori che si sono opposti a Putin, particolare è il caso di Anna Zafesova ed il suo romanzo
Un particolare riferimento va fatto al libro di narrativa di Anna Zafesofa ed il suo famoso libro Navalany contro Putin, Veleni, intrighi e corruzione- la sfida per il futuro della Russia. In questo saggio, Putin e Navalny sono i due protagonisti di uno scontro politico, una battaglia culturale e un conflitto generazionale – che trent’anni dopo la fine dell’Urss potrebbe rappresentare tanto una svolta storica quanto un disastro epocale per la Federazione Russa e il suo leader, sempre più isolato nel suo bunker mentre altri poteri interni cercano di sostituirsi a lui.
Il libro parla di come Alexey Navalny perde conoscenza in un aereo low-cost nel cielo della Siberia. Il mondo ormai sa che Navalny è stato avvelenato da un agente nervino uscito dai laboratori militari sovietici. Ma il fatto che sia sopravvissuto cambia tutto, e legittima quanti sono convinti che questo passo falso abbia innescato una serie di reazioni che porteranno il Cremlino verso una strada senza ritorno. Aleksej Anatol’evič Naval’nyj è un attivista, politico e blogger russo di origini ucraine. È fra i più noti critici del presidente della Russia, Vladimir Putin ed è il leader del partito democratico Russia del Futuro.
Enrica Nardecchia
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