Mogol e Battisti, l’unione artistica e i successi

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Di Redazione Metropolitan

La canzone di Mina del 2006 canta “Io ringrazio il cielo, fortuna che tu esisti, sei come una canzone di Mogol e Battisti“. Il sodalizio del poeta musicale Mogol e dell’indimenticabile cantante Lucio Battisti è inciso della storia della musica italiana ed è firma dei più grandi successi italiani. Un emblema per quanto riguarda la perfetta unione tra musica e scrittura, che ha dato origine ai più grandi capolavori italiani di musica leggera degli ultimi tempi.

Nel 1965 vi fu il primo incontro del paroliere Mogol con un allora poco conosciuto Lucio Battisti, chitarrista de I Campioni. Sin da subito, Mogol contribuì ai primi testi di canzoni di Battisti, come, ad esempio, Dolce di giorno, Luisa Rossi, Balla Linda, nello stesso periodo in cui affidò il testo di 29 settembre all’Equipe 84, che nell’ LP Stereoequipe presentava anche Nel cuore, nell’anima, sempre di Mogol e Battisti, e Un Angelo Blu, che Mogol tradusse da I Can’t Let Maggie Go degli Honeybus.

I successi di Mogol e Battisti

Il sodalizio Mogol-Battisti si consolidò sul finire degli anni Sessanta e vide il proliferare di successi negli anni Settanta. Già nel 1966 Mogol convinse Battisti a cantare le sue canzoni e, dopo inizi incerti, esordì per il grande pubblico al Festival di Sanremo del 1969, con la canzone Un’avventura, cui seguì l’album Lucio Battisti. Nello stesso anno Mogol entrò nella neonata casa discografica Numero Uno nella quale lui e Battisti acquisirono le quote delle edizioni musicali Acqua azzurra.

La svolta professionale della coppia ebbe luogo nel giugno 1970, quando Mogol e Battisti intrapresero un viaggio a cavallo – come mostra la foto in copertina – nella natura del paesaggio italiano. Il viaggio era partito da Milano, passando per Sarzana e La Spezia, e concluso a Roma. Da questo scambio di idee ed emozioni, l’ottobre dello stesso anno uscì la canzone Emozioni, seguita da tanti dei più grandi successi del sodalizio. Ricordiamo: Il mio canto libero, Una donna per amico, Ancora tu, Sì, viaggiare, Con il nastro rosa, Non è Francesca, Dieci ragazze, Fiori di rosa, fiori di pesco, Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi.

La presunta lite tra Mogol e Battisti

Nell’ambiente musicale sono sempre girate voci circa un presunto diverbio che abbia fatto dividere i due artisti. Infatti, ad un certo punto della carriera, i due hanno deciso di separare le loro vite professionali, pur mantenendo il rapporto di amicizia. Secondo le stesse parole di Mogol, la motivazione era questa:

Allora c’era questa formula per cui il musicista prendeva l’8% e il paroliere il 4%, la Siae voleva così. Battisti quando ha iniziato era un dilettante, eppure io non ho mai voluto fargli firmare nessun documento sotterraneo. Sempre il 4% a me l’8% a lui. Quando abbiamo venduto i diritti dei brani alla Numero Uno ho detto che avrei scritto alla pari: 6% a lui e 6% a me, altrimenti non avrei più scritto. Da allora Lucio ha cominciato lavorare con altri.

Tuttavia, c’è chi pensa che la separazione professionale sia stata dovuta alla moglie di Battisti, Grazia Letizia Veronese. La donna, infatti, viene spesso definita come la Yoko Ono italiana: anche secondo il padre dello stesso Lucio, questa sarebbe la motivazione della separazione. Ovviamente questa ipotesi non è mai stata confermata dai diretti interessati e probabilmente non conosceremo mai la verità.

Ciò che ci rimane di questa decennale unione è comunque un patrimonio inestimabile di arte, di “emozioni”, di talento vero, che ancora per molti anni risuonerà nelle case e nelle radio italiane.

Francesca Orazi

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