Yoko Ono, fra musica e arte

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Di Redazione Metropolitan

C’è chi la conosce solamente per la relazione sentimentale con il leggendario John Lennon, quando invece Yoko Ono è stata anche una sensibile e poliedrica artista. Criticata sì, e tacciata di essere un’abile manipolatrice del famoso cantante, ma pur sempre un animo ribelle e creativo. Giapponese, naturalizzata statunitense, di origini alto borghesi, visse un periodo di povertà nel post Dopoguerra, per poi trasferirsi a New York con la famiglia. E’ qui che entrò in contatto con l’arte contemporanea e con i musicisti d’avanguardia, diventando uno dei membri del movimento internazionale di artisti Fluxus.

I progetti d’arte più celebri di Yoko Ono

I progetti d’arte di Yoko Ono incarnano perfettamente il suo interesse per il movimento femminista. Ribellione e fermento culturale sono le parole chiave. Tra i suoi lavori più celebri degli anni ’60 c’è Cut Piece (1965), una performance in cui l’artista, seduta al centro di una sala della Carnegie Recital Hall di New York, permette ai visitatori di tagliare a brandelli i suoi vestiti, fino a rimanere quasi nuda.

Tra le altre opere più note ci sono Apple e Yes, entrambe del 1966. Nella prima, l’artista espone una mela verde con un etichetta sopra, su una teca di vetro, in tutta la sua essenzialità. E’ un’idea che anticipa il lavoro dell’arte concettuale e che riprende l’interesse di Magritte per le etichette. Nella seconda operainvece, è presente una piccola tela bianca appesa su una scala che punta al soffitto, dove è possibile leggere la parola “yes” con una lente di ingrandimento.

I progetti d’arte più recenti

Risale al 2003 l’iniziativa su scala mondiale del Wish Tree, esposta in Italia, alla Galleria Guggenheim di Venezia. In questo progetto artistico, Ono invitava i visitatori ad appendere su un albero un foglietto con i loro desideri più profondi. Così, infatti, l’artista faceva da bambina, sugli arbusti dei cortili dei tempi buddhisti.

Più irriverente, invece, è il progetto My Mommy Was Beautiful, del 2004, nel quale l’artista aveva fatto distribuire per le vie di Liverpool, la città natale di John Lennon, volantini, striscioni, cartoline, con le immagini di un seno e di una vagina. L’opera ha fatto molto scalpore e la Ono si è giustificata sostenendo che l’intento di My Mommy Was Beautiful era quello di portare le donne alla consapevolezza del proprio corpo.

La carriera musicale

Nella veste di musicista, la Ono ottenne il successo a prescindere dalla relazione con Lennon: la sua prima esibizione pubblica risale al 1968 con un concerto nella Carnegie Recital Hall, dove la Ono si esibì in una performance sperimentale sia dal punto di vista della scena che della musica. 

Risale al 1970 il primo album da solista dell’artista, Yoko Ono/Plastic Ono Band, pubblicato come versione alternativa del John Lennon/Plastic Ono Band. I due album avevano le copertine per lo più identiche, ma su quello della Ono era presente una foto di lei che si piega verso Lennon, mentre nell’album di Lennon era lui a piegarsi verso la Ono. Nell’anno successivo, l’artista pubblicò l’album doppio Fly, in cui ci cimentò in un punk rock leggermente più convenzionale, con canzoni come Midsummer New York e Mind Train. Con il matrimonio con Lennon, infatti, la musica di Ono prende connotati sempre più “tradizionali”, a scapito delle sue prime canzoni che omaggiavano l’arte surrealista.

Francesca Orazi

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