Morgan e il miracolo Bluvertigo

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Di Alessandro Carugini

Compie oggi gli anni uno dei personaggi più discussi del panorama televisivo e musicale italiano. Un personaggio che si ama o si odia: Marco Castoldi, in arte Morgan. Possiamo dire senza possibilità di smentita che è una figura tanto ingombrante quanto sfuggente, dispersa tra innumerevoli identità: dal rocker di mezza età al dandy decadente, dallo scrittore di poesie a mattatore del Premio Tenco. Ripercorriamo la sua carriera musicale con i Bluvertigo!

Morgan ed i Bluvertigo

1986, Monza. Marco Castoldi incontra Andrea Fumagalli. I due diventano subito amici, legati dalla passione per la musica. A completamento numerico c’è un loro conoscente, Fabiano Villa. Tre anni dopo riescono a strappare un contratto alla Polygram: nascono i Golden Age. L’anno seguente pubblicano l’album “Chains”. Ma i Golden Age si disgregano subito portando Morgan e Andy verso i futuri Bluvertigo.

Nel 1992 Morgan, con il chitarrista Marco Pancaldi, registra nuovo materiale. Oltre a Morgan, Marco ed Andy si aggiunge alla band Stefano Panceri. Quest’ultimo abbandonerà il gruppo poco dopo e sarà sostitutito da Sergio Carnevale. Nascono i Bluvertigo!

Acidi e Basi

Nel 1995 viene pubblicato Acidi e Basi, primo capitolo della trilogia chimica. Il concetto è spiegato così dallo stesso Morgan: “Ci sono dei legami tra la musica pop e la chimica. Il pop è quel genere che permette di assemblare elementi, elementi chimici in questo caso, e di creare delle molecole, a questo punto si possono prendere dei gas nobili, si può prendere qualsiasi tipo di atomo e costruire delle molecole”.

Questo primo album rispecchia fino a un certo punto gli schemi del classico disco d’esordio. Sono presenti diversi riferimenti agli stili tipici dell’epoca, soprattutto il grunge, che stava monopolizzando il panorama musicale.  Lo stile più liquido e disciolto, segno distintivo delle loro future canzoni, si fa spazio in diversi brani tra cui “Decadenza”. Molto interessante anche l’arrangiamento di “Here Is The House” dei Depeche Mode, rinominata “Complicità”. In questo disco l’uso del sintetizzatore è appena percepibile.

Metallo non metallo

Uscito nel 1997, Metallo non metallo è una ventata di aria fresca rispetto a una scena rock già di per sé in fase di grande rinnovamento. I Bluvertigo si confermano un’alternativa non solo al cantautorato più istituzionale ma anche a chi cavalca modelli più o meno tradizionali del classico rock. La scelta di mescolare rock ed l’elettronica è considerata a distanza di tempo, del tutto lodevole e innovativa. Ascoltando oggi questo disco non sembra una produzione del 1997, anzi, suona invece contemporaneo, forse perché l’elettronica anni Ottanta non è solo tornata di moda, ma è parte integrante della cultura pop.

I Bluvertigo non sono solo abili musicisti, ma riescono, con la loro eccletticità a sfruttare tutte le novità di cui sono circondati! Basti pensare al modo intelligente di sfruttare la nascita del canale Mtv Italia. I videoclip tratti dai singoli di questo album mettono in luce il carisma di Morgan e l’atteggiamento anticonformista della band.

Morgan continua a scrivere testi vicini alla prosa, ma pronti a riempirsi di citazioni colte e di accostamenti surreali. Il gioco delle citazioni, bisogna notarlo, non è mai fine a se stesso. Serve a raggiungere risultati specifici in ogni brano.

I Bluvertigo pescano da epoche e stili diversi, per farli propri e creare qualcosa di nuovo: ben altra cosa rispetto al revival new wave degli anni 90.

Sull’onda del successo del disco, la band si trova coinvolta in una serie di prestigiose collaborazioni, tra cui quella con Franco Battiato. Morgan parteciperà come bassista all’album “Gommalacca” e Battiato renderà il favore nell’album successivo dei Bluvertigo.

Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85

Nel 1999 la trilogia termina con l’uscita di Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85: sedici canzoni per un calderone fatto di sperimentazione e azzardi stilistici. La band esprime la sua massima poliedricità. Siamo di fronte a una prova di forza: alla luce della complessità messa in campo sia dal lato lirico che concettuale, deve emergere la statura artistica della band. Infatti possiamo notare non solo il mero sforzo compositivo, ma anche la cura nella scelta dei suoni e delle tonalità. Non solo synth-pop di matrice eighties ma anche riferimenti diversi, tra cui vari rimandi alle dissonanze industrial, al punk-funk primordiale fino al pop sgraziato.

Con questo album dobbiamo riconoscere alla band una consapevolezza del panorama musicale alternativo europeo che non solo gli ha ispirati ma gli ha eletti a suoi alfieri! Tutto questo rispettando si concretizza nell’omaggio a David Bowie con la cover di “Always Crashing In The Same Car”. Franco Battiato interviene con la sua voce nel finale di “Soprappensiero” e in “Punto di non arrivo”.  Dopo la pubblicazione dell’album parte il “Digital Low Tour” abortito dopo alcune date.

I Bluvertigo dopo la trilogia chimica

Nel 2001 la band capitanata da Morgan approda a Sanremo nella categoria Big con “L’assenzio”. Il brano stona con l’atmosfera del festival e regalerà ai Bluvertigo l’ultimo posto. Segue l’uscita della raccolta Pop Tools che, oltre ai brani più famosi della band, contiene due inediti: “L’assenzio” e “Comequando”.

Inizia un periodo di congelamento della band che viene riproposta solo per sporadiche occasioni, come l’apertura del concerto a David Bowie del 15 luglio 2002, al Lucca Summer Festival oppure l’apparizione per la notte di San Silvestro del 2004.

Il 2008 sembra l’anno buono per il grande ritorno dei Bluvertigo sulle scene musicali. Partecipano al programma televisivo “Storytellers” ed il materiale viene ripresentato in una gradevolissima veste elettroacustica e un discreto spazio lasciato ad interventi di Andy al sax. L’anno seguente partecipano al brano Domani 21/04.2009 insieme ai maggiori esponenti della musica italiana, riuniti sotto il nome di Artisti Uniti Per L’Abruzzo.

Arriva il 2014 ed i Bluvertigo annunciano a sorpresa un live al Velvet di Rimini e poi partono per un piccolo tour estivo. L’anno seguente partecipano al Concerto del Primo Maggio, presentando il nuovo inedito Andiamo a Londra. A dicembre viene annunciata la partecipazione del gruppo al Festival di Sanremo 2016. Sembra un nuovo inizio vista la pubblicazione di un imminente lavoro dal titolo: Tuono – Tono, tempo, suono composto da 11 brani. Ma viene rimandato a tempo indeterminato ed è tuttora inedito.

Il 22 febbraio 2017, Morgan dichiara il suo allontanamento dalla band considerandola definitivamente sciolta. Ma solo gli stupidi non cambiano idea: nei primi mesi del 2021 Morgan annuncia il nuovo disco dei Bluvertigo. La notizia viene confermata anche dagli altri componenti ed il 21 settembre tornano a suonare dal vivo in occasione del concerto tributo a Franco Battiato all’Arena di Verona e nell’estate del 2022 aprono il concerto dei Duran Duran a Lido di Camaiore (Lucca) e suonano insieme ai Subsonica al Rugby Sound Festival di Legnano.

A noi non resta che attendere e sperare nell’uscita del nuovo disco della band ed un possibile tour promozionale!

Alessandro Carugini

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