Nain Singh, l’uomo che svelò il Tibet al mondo

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Di Redazione Metropolitan

Per la rubrica “Esseri Unici” oggi raccontiamo la vita di Rai Bahadur Nain Singh Rawat. L’uomo nacque il 21 ottobre 1830 in un villaggio Shauka situato nella valle di Johar sulle colline di Kumaon. Questa località divenne poi famosa per essere la culla degli esploratori Bhotia dell’era britannica. Dopo aver lasciato la scuola, Nain Singh aiutò suo padre e con lui visitò diversi centri in Tibet. In quel periodo, non solo imparò la lingua tibetana, ma conobbe i costumi e i manierismi praticati dalla popolazione locale. Tutto questo più tardi si rivelò estremamente utile. Nel 1855, i fratelli Schlagintweit , geografi tedeschi, reclutarono Nain Singh di allora 25 anni, come esploratore. 

Insieme a tre membri della sua famiglia, Nain Singh iniziò il suo primo viaggio di esplorazione tra il 1855 e il 1857. Nell’arco di quei due anni Nain viaggiò verso i laghi Manasarovar e Rakas Tal e poi più lontano a Gartok e Ladakh. Nain Singh Rawat e i suoi due fratelli membri della famiglia Rawat, erano un tempo regnanti della Valle di Johar lungo il fiume Gori Ganga ora, nell’Uttarakhand. La valle di Johar era una delle principali via commerciali per il Tibet. Gli inglesi colonizzatori avevano sopraffatto il popolo Gorkha ma rimasero amichevoli nei confronti del clan di esploratori Bhotia. Nain Singh e i suoi fratelli erano cresciuti imparando la lingua e la cultura tibetana, e gli uomini nei villaggi superiori della valle di Johar partivano spesso per i mercati del Tibet occidentale durante i mesi invernali.

Nain Singh, i viaggi e le mappature

Nella foto alcune delle zone mappate da Nain Singh  photo credit : commons.wikimedia.org
Nella foto alcune delle zone mappate da Nain Singh photo credit : commons.wikimedia.org

Dopo l’esplorazione Nain entrò nel Dipartimento dell’Istruzione e ricevette la nomina a preside di una scuola vernacolare governativa nel suo villaggio di Milam. Qui prestò servizio dal 1858 al 1863. Nello stesso anno, Nain Singh Rawat e suo cugino, Mani Singh Rawat, furono selezionati e inviati all’ufficio del “Grande Rilievo Trigonometrico” a Dehradun dove vennero istruiti due anni. La formazione era basata sull’uso di strumenti scientifici e modi ingegnosi di misurare e registrare a questa si aggiungeva l’arte del travestimento. Essendo un uomo particolarmente intelligente, Nain Singh Rawat rapidamente imparò il corretto uso di strumenti scientifici come il sestante e la bussola. Per la maggior parte Nain intraprese i suoi viaggi sotto mentite spoglie. Perlopiù infatti viaggiava travestito da monaco. Ciò gli permetteva di girare la regione del Tibet senza destare sospetti tra la popolazione locale desiderosa di mantenere i propri territori protetti da interessi colonialistici.

Nain si allenava a camminare con passi di una particolare lunghezza, utili per misurare distanze precise. Durante le escursioni, le note delle misurazioni erano codificate sotto forma di preghiere. Scritte su pergamene venivano nascoste nel cilindro della ruota di preghiera , oggetto religioso della tradizione tibetana. Così raccolse informazioni nelle condizioni più difficili. Spesso viaggiò a stretto contatto con la popolazione locale nelle carovane e quindi eseguì alcuni dei resoconti più affascinanti della storia dell’esplorazione. Questo portò Nain Singh a mappare le vaste distese del Tibet e dei suoi sistemi fluviali.

L’incontro con il Dalai Lama

Nella foto il francobollo emesso dall'India il 27 giugno 2004  photo credit : amolak.in
Nella foto il francobollo emesso dall’India il 27 giugno 2004 photo credit : amolak.in

Nel 1865, Nain Singh lasciò il “Trigonometric Survey” e si diresse verso il Nepal con Mani Singh. Quando Mani tornò in India, Nain proseguì esplorando il Tashilhunpo, dove incontrò il Panchen Lama, e più tardi a Lhasa, la più vasta città del Tibet incontrò il Dalai Lama. Durante il suo soggiorno a Lhasa due mercanti musulmani del Kashmir scoprirono la sua vera identità ma curiosamente in cambio di alcuni effetti personali non lo denunciarono. Così Nain nel 1867, intraprese un ulteriore viaggio ed esplorò il Tibet occidentale e scoprì e mappò le leggendarie miniere d’oro di Thok Jalung.

Nel maggio 1877 Singh ricevette la Royal Geographic Society’s Patron’s Medal “per i suoi grandi viaggi e rilevamenti effettuati in Tibet e lungo l’Alto Brahmaputra. Nain Singh morì il 1 febbraio 1882. Il 27 giugno 2004 l’India ha emesso un francobollo con l’effige di Nain che commemorava il suo ruolo nel “Great Trigonometric Survey of India“. La catena montuosa a sud del lago Pangong è chiamata col nome di Nain Singh in suo onore.

di Loretta Meloni

immagine di copertina ( Nain Singh) photo credit: hindustantimes.com

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