Il Napoli conquista il terzo scudetto a 33 anni dall’ultimo, grazie al pareggio di Udine. La città esplode di gioia, ma la notte di festa si macchia di sangue. Un 26enne è morto e altre quattro persone sono rimaste ferite da colpi d’arma da fuoco nella zona di piazza Garibaldi. Altre tre persone, invece, sono finite all’ospedale ferite dall’esplosione di petardi. Inizialmente ricoverato al Cardarelli, il tifoso classe 1997, è deceduto in seguito alle ferite riportate.
Il Napoli ha vinto a cinque giornate dalla fine del campionato, a 33 anni di distanza dai primi due dell’epoca di Diego Armando Maradona (1987, 1990), grazie a un punto regalato di Victor Osimhen a Udine (1-1). La festa, ritardata domenica dal gol nel finale della Salernitana (1-1), è cominciata ancor prima del fischio finale ai piedi del Vesuvio, tra le vie del centro e sugli spalti dello stadio partenopeo che ora porta il nome dell’idolo argentino dove piu’ di 50.000 tifosi si erano dati appuntamento per seguire la partita su dieci schermi giganti.
“Una vera liberazione”, ha detto una tifosa in mezzo alla marea umana che si è impossessata della notte, mentre i fuochi d’artificio illuminavano il golfo di Napoli. I festeggiamenti per questo meritato scudetto, visto che il Napoli ha dominato la Serie A, continueranno senza dubbio a segnare il ritorno al Sud di un titolo monopolizzato per 22 anni dai tre colossi del Nord, Juventus, Milan e Inter.