Napoli la Digos ha sgomberato il gruppo di studenti che da circa un mese dormiva nell’edificio. L’occupazione degli studenti era una protesta contro la Didattica a Distanza.
Napoli l’operazione della Digos
L’operazione della Digos ha avuto il via questa mattina all’alba. Gli uomini della Digos sono entrati nell’Accademia di Belle Arti di Napoli, in via Costantinopoli. Hanno fatto uscire il gruppo di studenti e studentesse che dormiva all’interno dal 23 febbraio, quindi oltre un mese. I ragazzi rivendicavano l’utilizzo delle aule studio e del chiostro in seguito alla chiusura delle università da parte del governo per contenere i contagi da Covid. Gli studenti sono stati tutti identificati, tranne una ragazza che è stata accompagnata in Questura perché priva di documenti.
A scortare gli agenti due camionette e una volante. Gli studenti sono rimasti in presidio davanti all’Accademia con i loro zaini e borse. Alle 11 hanno programmato una conferenza davanti all’edificio a due passi dal Museo Archeologico nazionale. I docenti dell’Accademia da subito si erano detti contrari all’occupazione, avevano intatti votato no durante un’assemblea a inizio marzo.
Le richieste degli studenti
Distanziamento fisico sì, sociale no! Questo il punto fondamentale degli studenti che hanno occupato l’accademia. Hanno avanzato le loro richieste dunque sulla base del rispetto delle norme sanitarie vigenti, tuttavia hanno rivendicato il loro diritto allo studio, messo sempre in secondo piano rispetto all’emergenza pandemica.
- l’apertura del cortile e di tutte le aule dell’accademia, per garantire il diritto allo studio, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza;
- un’aula autogestita e attraversabile in sicurezza da tutte e tutti (sempre nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie vigenti). L’aula 206 che è stata testimone di numerosi abusi e molestie non sarà più un luogo da temere ma un luogo di aggregazione;
- la messa a disposizione di aule studio all’interno dell’Accademia e non nelle strutture esterne attualmente inagibili. Ci viene raccontata da anni la favola per cui l’Accademia presto avrà nuove strutture, ma noi non ci crediamo più, vogliamo risposte concrete;
- apertura della biblioteca dalle 9:00 alle 18:00 usufruibile dal lunedì al sabato
- i calendari degli appelli devono essere forniti con trenta giorni di anticipo per garantire la possibilità di sostenere adeguatamente gli esami;
- più di un appello per ogni sessione d’esame;
- creare un piano, affinché ci siano presto nuove assunzioni, per alleggerire il carico di lavoro del personale presente e l’immediata revoca delle more e ridimensionamento delle tasse;
- uno sportello di ascolto autogestito affinché non ci siano più abusi in Accademia;
- la carta dei diritti dello studente deve essere proposta e discussa dagli studenti stessi;
- visto che l’Accademia è un bene culturale e pubblico, richiediamo che non sia adibito a parcheggio e che tutto il cortile sia a completa disposizione.
Giacomo Cattani