I manifestanti No Green Pass a Trieste hanno cantato “Gente come noi non molla mai” e urlato “Vergogna” agli agenti. Per sgomberare l’area gli agenti hanno azionato gli idranti.

Lo sgombero del porto di Trieste e l’intervento della Polizia

Oggi, 18 ottobre, è iniziato lo sgombero del presidio No Green Pass nel varco 4 del porto di Trieste. Necessario l’intervento delle forze dell’ordine, per liberare l’area dai 30 portuali e dai 300 attivisti che hanno passato la notte al molo. I manifestanti hanno cantato “Gente come noi non molla mai” e poi “vergogna“, rivolgendosi agli agenti. Gli agenti hanno poi azionato gli idranti ed un portuale si è accasciato a terra, colpito da un malore.

Si conclude così la protesta nello scalo triestino, che per giorni ha rallentato le attività e rovinato la reputazione internazionale del Porto di Trieste. La Prefettura e l’Autorità Portuale non ritengono più tollerabile l’occupazione del varco 4. In tutta risposta, il sindacato CLPT garantisce che il presidio resterà fino al 20 ottobre, con i coordinamento No Vax cittadino che vuole restare “ad oltranza”.

La liberazione del porto è stata chiesta anche da Cgil, Cisl e Uil. Le due anime che per giorni hanno alimentato le proteste si sono divise nettamente. Da un lato Stefano Puzzer e i portuali in sciopero, dall’altra il movimento no vax. I portuali, capitanati da Puzzer, sono stati i protagonisti, ma presto hanno lasciato la scena al movimento no vax, che si è impossessato della piazza. Ieri sera i no vax hanno fatto un ‘processo’ pubblico a Stefano Puzzer, che nella mattinata di ieri aveva dato le sue dimissioni. La decisione di Puzzer è arrivata in parte dopo che alcuni portuali hanno espresso il loro dissenso per la decisione di porre fine al presidio senza un’assemblea.

Il motivo che ha portato Puzzer alle dimissione sembrano essere principalmente le minacce ricevuto da parte dei no vax. Il movimento No Vax, con il neo consigliere Ugo Rossi, lo ha circondato per fargli cambiare idea. Secondo dei testimoni, i no vax lo avrebbero minacciato, in modo anche pesante, per fargli rettificare il comunicato che sanciva la fine del presidio. In cambio avrebbe ricevuto una convocazione in Parlamento per portare le ragioni di chi vuole l’abolizione del certificato verde.

Foto di Ansa.it

Le reazioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni

I leader di Lega e di Fratelli d’Italia hanno criticato la scelta della Polizia di usare idranti e lacrimogeni contro i manifestanti pacifici. Sul suo profilo Twitter, il leader del Carroccio ha commentato “Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini. Ma al Viminale come ragionano?”.

A fargli eco Giorgia Meloni. “Lo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, impedire l’assalto alla sede della Cgil, fermare l’immigrazione illegale e combattere le zone franche di spaccio e criminalità… tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro”.

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Michela Andreatta