No Tav: eseguite 13 misure cautelari a Torino

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Di Redazione Metropolitan

Tredici persone dovranno rispondere a delle accuse, mosse questa mattina, dalla polizia di Torino al termine di un’indagine coordinata con la procura. Questa riguarderebbe dei disordini No Tav avvenuti nel capoluogo piemontese, al quale la Digos della Questura di Torino ha fatto seguire misure cautelari.

La mobilitazione contro la Tav di Val di Susa

Le accuse sono resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata.
Reati che sarebbero stati commessi sia nel capoluogo piemontese che nell’ambito della mobilitazione contro la Tav in Val di Susa.
Le misure cautelari emesse riguardano i militanti No Tav, i leader e i militanti del centro sociale di Askatasuna.
Due di loro sarebbero ora in carcere, due agli arresti domiciliari e nove tra obblighi di firma e divieti di dimora a Chiomonte e Giaglione. Coloro finiti in carcere sarebbero i due leader: Giorgio Rossetto, volto storico del centro sociale Torinese, e Umberto Raviola.

In particolare, il materiale raccolto riguarda i ripetuti attacchi ai danni dei cantieri Tav di Chiomonte e San Didero. Il materiale video-fotografico ed i sequestri effettuati sui luoghi hanno consentito di riunire elementi per dimostrare l’impiego di artifici pirotecnici, materiale infiammabile, pietre e bulloni, fionde, frombole, tubi da lancio per razzi e altri strumenti da lancio artigianali.
La polizia sta anche eseguendo perquisizioni nella sede di Aska, al Neruda, e ai presidi No Tav dei Mulini di Chiomonte e di San Didero, i due avamposti della protesta No Tav in Val di Susa in questi ultimi mesi.

Beatrice D’Uffizi

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