Il viaggio che il presidente francese Emmanuel Macron farà oggi, sarà molto importante, prima volerà a Mosca per incontrare Vladimir Putin e poi a Kiev. A preoccupare è il possibile fallimento della missione, ovvero tentare di cercare una soluzione diplomatica tra Russia e Ucraina.

Macron è la scelta giusta come mediatore con Putin?

Il primo rischio che Macron nonostante abbia una certa rispettabilità a livello europeo, possa risultare non adatto, i modi di fare dei francesi potrebbero all’apparenza risultare arroganti e ciò potrebbe non funzionare in una mediazione così complessa. C’è da dire che anche Biden ha tentato con scarsissimi risultati, risultando persino molto più arrogane di qualsiasi altro francese.

Il secondo, invece, è il rischio opposto ovvero essere troppo accomodanti nei confronti della Russia e di offrire quindi troppe concessioni in cambio di una pace incerta.

Queste due critiche contraddittorie sono emerse appena è stata annunciata la visita, il 4 febbraio. Per disinnescare ogni trappola l’Eliseo ha riferito con precisione i dettagli degli scambi avuti negli ultimi giorni. Macron ha parlato al telefono con tutti i protagonisti della crisi: a Mosca, a Kiev, a Londra, a Berlino, e nell’ufficio del segretario generale della Nato.

Di certo allentare la tensione mentre più centomila soldati russi sono ammassati alle frontiere dell’Ucraina è difficilissimo e Macron sta sicuramente mostrando coraggio e leadership.

Ma allora perché proprio lui?

C’è sempre stata un’abbondante sfiducia in una parte dell’Europa rispetto alle iniziative francesi, accusate di voler indebolire la Nato a beneficio di una “sovranità europea”. La maggior parte del paesi dell’Europa centrale e orientale si fida più della protezione della Nato (e dunque degli Stati Uniti) che di quella della Francia o dell’Ue.

Macron è uno dei pochi in EU a credere alla buona volontà del presidente russo. Molti, nel campo occidentale, lo considerano solo un autocrate intenzionato a ricostituire la vecchia sfera d’influenza sovietica.

“Bisogna essere realisti. Non ci aspettiamo gesti unilaterali”

Ha dichiarato ieri il presidente della repubblica, aprendo di fatto la via alle concessioni. I critici di Macron non accetteranno l’idea di cedere nulla sotto la minaccia di un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Cosa vuole ottenere la Russia e perché l’Italia non esiste in questo dibattito?

Di preciso non si sanno quelle che sono le pretese della Russia, le sapremo meglio nei prossimi giorni. Dopo che l’incontro tra Macron avrà con Putin finirà la situazione sarà sicuramente più chiara. Ma in tutto questo che ruolo ha l’Italia? Completamente assente in uno scenario così importante nonostante Draghi che gode della stima di tutta la stampa sia italiana che estera. I partiti e le coalizione sono implosi dopo il Quirinale. La questione quindi, sembra interessare poco dato che, prima, ci sono da risolvere le crisi interne.

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