OldBoy: il remake di Spike Lee

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Di Maria Paola Pizzonia

Spike Lee deve essere rimasto affascinato dal capolavoro filmico di Park Chan Wook Oldboy per aver deciso di riscriverne una propria versione, più action, da vedere stasera su Mediaset Canale 20.

Spike Lee si è cimentato in un remake del thriller cult della Corea del Sud OldBoy, di Park Chan Wook.

Trama di “questo” Oldboy:

Il film comincia come una versione barocca di The Lost Weekend di Billy Wilder. Il protagonista (interpretato da Josh Brolin) è Joe Doucett, un alcolizzato divorziato in preda alla propria furia autodistruttiva che si aggira attorno ad una moderna città americana.
Siamo nel 1993 e Joe è un venditore con un affare da concludere, ma il suo comportamento sregolato, unito al suo alcolismo, lo fanno cadere e perdere i sensi. È a questo punto che, fulcro e topos della storia, il nostro protagonista viene imprigionato. Rinchiuso in una cella creata per sembrare una stanza di un motel, Joe vede un programma televisivo che dice che la sua ex moglie Donna è stata violentata e assassinata e che è il principale sospettato, mentre la loro figlia di 3 anni Mia è stata adottata. Nel corso dei successivi 20 anni, Joe smette di bere e si mette in forma, intenzionato a fuggire e trovare il colpevole. A questo punto Joe è perciò pronto per la vendetta contro il suo sconosciuto tormentatore e trovare Mia.

Le differenze con le altre versioni:

Lamentarsi del fatto che la versione americana di Oldboy sia diversa o peggiore, semplicemente significa perdere il punto. Il film coreano vuole essere un trionfo del lurido, sanguinante e selvaggio. Ricalca l’orrore contorto come nella tragedia edipica in cui allo spettatore si presenta lo scenario più inverosimile. La pellicola di Spike Lee vuole lavorare sull’azione, sfumando l’atmosfera noir e putrida del suo collega coreano.

La stessa Marie, controparte della coreana Mi-Do, è una dark lady molto diversa dalla dolce ragazza che si prende cura di di Dae-Su dopo che evade dalla cella. Elizabeth Olsen interpreta il ruolo donando una diversa sfumatura alla ricerca della verità che accompagna il protagonista.

Ma questo non deve essere necessariamente un male: infatti il film ha molto da offrire. Lee sembra ispirato tanto da Vertigo di Hitchcock quanto dal film originale di Park Chan-wook. Aiutato da una colonna sonora di alta qualità e dalla cinematografia atmosferica di Sean Bobbitt, il film raggiunge con successo una qualità delirante e onirica. Anche i protagonista Josh Brolin, un attore astuto e fisicamente imponente, affronta il suo ruolo con assoluta convinzione, dando al film una gravità che altrimenti gli sarebbe mancata.

Un film estremamente godibile, da vedere in concomitanza col suo “gemello” coreano e – perchè no – accompagnandolo alla lettura del Manga cui è ispirato.

Per la recensione del film coreano clicca qui.

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