Oscar onorario per l’attore Michael J. Fox: si commuove sul palco

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Di Mariapaola Trombetta

Michael J. Fox, uno degli attori della sua generazione cui il pubblico riserva maggiore affetto. L’attore, nelle scorse ore ha ricevuto l’ennesimo riconoscimento per il suo instancabile impegno nella ricerca di fondi per una cura contro il Parkinson, da cui è affetto e di cui porta visibili segni sul corpo.

Michael J. Fox: la diagnosi a soli 29 anni

Michael J. Fox e la diagnosi del Parkinson a 29 anni -Photo Credits: corriere.it
Michael J. Fox e la diagnosi del Parkinson a 29 anni -Photo Credits: corriere.it

Protagonista indimenticabile dell’iconico film: “Ritorno al futuro”. Michael J. Fox, tra commozione e standing ovation del pubblico in sala, ha ricevuto l’Oscar Onorario, durante i Governor Awards che si sono tenuti a Los Angeles.

Un riconoscimento per la sua attività instancabile nel procurare fondi per la ricerca di una cura contro il Parkinson. Fondatore nel 2000 della “Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research”, è stato presentato dal collega Woody Harrelson.

“La parte più difficile, è stata nell’affrontare la certezza della diagnosi e l’incertezza della situazione”.

Così ha raccontato al pubblico, in riferimento a quando ricevette la diagnosi della malattia a soli 29 anni.

Il ringraziamento di Michael J. Fox alla moglie: “L’incontrollabile sostegno”

Pu conservando la sua vena sarcastica, quando Fox è salito sul palco per ricevere il premio, ha faticato in alcuni momenti a resistere alla commozione. L’attore, oggi 61enne, ha ringraziato la moglie 62enne: Tracy Pollan, per l’ “incrollabile sostegno” con cui è sempre stata al suo fianco. Fox e Pollan sono sposati dal luglio del 1988 ed hanno quattro figli: Sam: 33 anni, Aquinnah: 27, Schuyler: 27 ed Esmé: 21. Fox ha invitato sua moglie sul podio per concludere il discorso. Ha così affermato:

Non posso credere di essere rimasto qui per così tanto tempo, è un miracolo.”

Harrelson: “Fox ha trasformato una diagnosi agghiacciante, in missione coraggiosa”

Il collega Harrelson, ha consegnato il premio al suo co-protagonista in “Doc Hollywood” (del 1991), sottolineando il miliardo di dollari che Fox ha raccolto per la ricerca sul Parkinson nel corso degli anni. Harrelson consegnandogli il premio, ha detto:

Questo ragazzo era un maestro della commedia. Ha trasformato una diagnosi agghiacciante in una missione coraggiosa. Michael J. Fox non ha mai chiesto il ruolo dell’avvocato del Parkinson, ma è la sua migliore interpretazione“.

Michael J. Fox e le tante vite sullo schermo

Michael J. Fox ha vissuto decisamente un buon numero di vite sullo schermo: quella del teen idol, quella del viaggiatore nel tempo, del rampante economista, del cupo fact checker e potremmo davvero continuare per molto.

La carriera di Michael J. Fox inizia con il film per la tv Letters from Frank. I primi lungometraggi di spessore cinematografico sono: Follia di mezzanotte (1980) e Classe 1984 (1982). La serie Casa Keaton, lo fa conoscere anche fuori dai confini statunitensi. Prese parte a Guerra dei colori (1985) di Larry Elikann, ma soprattutto al cult Voglia di vincere (1985). Iniziò a spaziare in pellicole drammatiche come: Le mille luci di New York (1987) e Vittime di Guerra (1988). Dopo alcune pellicole di calibro minore, gli ultimi due film dell’attore sono: Sospesi nel tempo (1996) e Mars Attacks! (1998), ai quali segue il ritiro dalle scene per dedicare maggior tempo alla sua famiglia e alla lotta al Parkinson.

Fox e il film della consacrazione: “Ritorno al Futuro

Ritorno al Futuro è per Michael J. Fox il film della consacrazione. Un vero cult degli anni ’80 diretto da Robert Zemeckis. Sarà proprio questo film a lanciare l’attore nello star system dei grandi a soli 24 anni.

Il regista desiderò Fox nel ruolo del viaggiatore temporaleMarty McFly, a tal punto da non badare all’impiego contemporaneo dell’attore per Casa Keaton. Fox è così costretto per mesi a lavorare tutto il giorno alla serie tv, staccare intorno alle 18 e accorrere sul set di Ritorno al futuro, dove resta fino alle 2.30 di ogni notte. Il film è un successo globale e genera un vero e proprio fenomeno culturale. Conta due sequel: Ritorno al futuro – Parte II (1989) e Ritorno al futuro – Parte III (1990). Ottimi prodotti anche se meno iconici del capostipite.

Mariapaola Trombetta

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