Ottaviano Augusto, il primo Imperatore romano

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Di Redazione Metropolitan

Statua Ottaviano Augusto
Statua marmorea Ottaviano Augusto photo credit: Pinterest

Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Roma 63 a.C- Nola 14 d.C) fu il primo Imperatore romano. Nel 45 a.C Cesare non avendo discendenti maschi adottò Ottaviano, suo pronipote, assicurandogli così l’eredità economico-politica. Alla morte di Cesare avvenuta il 15 marzo del 44 a.c, Ottaviano con grande coraggio raccolse l’eredità lasciatagli da Cesare. L’insediamento di Ottaviano però non fu affatto semplice poiché Marco Antonio, console al tempo di Giulio Cesare, ambiva ad essere lui a capo dell’Impero.

Ottaviano però decise di non aspettare e anticipò di tasca sua al popolo, la somma che Cesare gli aveva destinato. Così facendo si guadagnò il loro sostegno e quello di una parte del senato. Altrettanto rapidamente il senato ratificò lo status di erede al giovane Ottaviano credendo così di poter controllare il suo operato. A quel punto il dissidio tra Marco Antonio e Ottaviano fu insanabile. I due si affrontarono più volte ma fu a Modena che Ottaviano inflisse a Marco Antonio una durissima sconfitta.

Statua Ottaviano Augusto
Statua Ottaviano Augusto photo credit: Pinterest

Ottaviano Augusto e il secondo triumvirato

Nel 43 a.C. Ottaviano accortosi che la fazione oligarchica del senato si stava rafforzando, decise di rompere l’alleanza con quella parte senatoria una volta per tutte e in più per fronteggiare la possibile insurrezione da parte dei veterani di Cesare, Ottaviano trovò un accordo di pace con Marco Antonio. I due insieme a Lepido (Pontefice massimo), formarono il secondo triumvirato.

Risolto il problema con la fazione oligarchica del senato, con la nascita del secondo triumvirato, Ottaviano ricompattò anche la fazione cesariana. Lasciato Lepido al comando della capitale, Ottaviano e Marco Antonio affrontarono Bruto e Cassio. I due anticesariani, responsabili della morte di Cesare vennero sconfitti da Marco Antonio e da Ottaviano ad Ottobre del 42 a.C. nella battaglia dei Filippi.

Monete raffiguranti M.Antonio e Ottaviano
Monete raffiguranti Marco Antonio e Ottaviano photo credit:Web

La suddivisione dei territori

I tre entrati in possesso dei territori orientali se ne divisero il controllo. A Lepido spettò la Numidia (territori compresi tra la Mauretania e la parte nord-orientale dell’attuale Turchia) e l’Africa preconsolaris (dalla Turchia al Maghreb, la Tunisia e la costa orientale dell’Algeria). Ottaviano aveva invece il controllo dell‘Italia, della Sicilia della Sardegna e dell’Iberia, mentre a Marco Antonio spettò quello sulla Gallia, sulla transpadania e l’Oriente romano.

Nel 38 a.C Ottaviano, Marco Antonio e Lepido si incontrarono a Brindisi per rinnovare l’accordo. Ottaviano forte della confermata alleanza affrontò Sesto Pompeo. Costui anticesariano, nel tempo stava sempre più esercitando un pericoloso dominio sul mare tra la Sicilia e la Sardegna. Ottaviano sconfisse Sesto Pompeo a Nauloco nel 36 a.C. Lepido a quel punto, desideroso di impossessarsi della Sicilia, ruppe l’alleanza con Ottaviano e Marco Antonio. I due lo affrontarono e lo sconfissero, mandandolo in esilio al Circeo.

Basso rilievo custodito nell'Ara pacis
Bassorilievo esposto all’Ara Pacis raffigurante Ottaviano Augusto in processione photo credit: Web

Le riforme

L’impero nelle sole mani di Ottaviano e Marco Antonio riaccese i forti contrasti fra i due. Marco Antonio era sempre più legato a Cleopatra e all’Egitto ed intenzionato a trasformare l’Impero romano in una monarchia orientale. Ottaviano affrontò Cleopatra e Marco Antonio sconfiggendoli ad Anzio nel 31 a.C.

L’anno dopo conquistò Alessandria e poi l’intero Egitto. Nel 27 a.C ricevette l’appellativo di Augusto (colui che mantiene la pace), nel 12 a.C fu nominato pontefice massimo e nel 2 a.C padre della patria. Ottaviano riformò il sistema economico, politico e militare. Divise l’Italia in 11 regioni, l’impero in 25 province e riorganizzò l’amministrazione di Roma. Introdusse il culto imperiale e l’apoteosi (l’assunzione tra gli dei dopo la morte) e gestì personalmente la distribuzione dell’annona. Morì a Nola nel 14 d.C. e fu seppellito a Roma nel mausoleo di Campo Marzio.

di Loretta Meloni

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