Papyrus, la recensione: Sfida all’ultimo geroglifico

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Di Riccardo Pasquini

Ogni anno Lucca Comics & Games in collaborazione con DV Giochi elegge il gioco inedito dell’anno. Un premio assegnato al miglior prototipo presentato da game designer emergenti. In questo 2022 a tema “Geroglifici” il vincitore è stato Papyrus, un gioco di Maurizio Giacometti, Dario Massarenti, Matteo Sassi e Francesco Testini.

Papyrus – Gli strumenti di un ricercatore

Il gioco è tascabile e semplice tanto da trasportare quanto da apprendere. L’abito però non fa il monaco (o l’archeologo in questo caso) e la profondità che rivela in alcune sue dinamiche lo rende un titolo più che interessante. Il titolo è a base di carte ed è fra queste che dobbiamo distinguere:

  • 20 Carte Frammento
  • 10 Carte Dossier
  • 20 Carte Geroglifico (per ogni giocatore)
  • Regolamento
Papyrus - Materiali - PHC: Lucca C&G
Papyrus – Materiali – PHC: Lucca C&G

Tramite uno strategico utilizzo dei nostri geroglifici andremo a decodificare le carte frammento che il gioco ci metterà a disposizione. In questo modo andremo anche a completare i nostri dossier e saremo eletti come migliori ricercatori.

Un ingranaggio perfettamente oliato

Come anticipato in Papyrus avremo un mazzo di 20 geroglifici a testa, di questi 4 comporranno la nostra mano. Oltre ai geroglifici verranno distribuiti 2 dossier a testa, questi costituiscono degli obiettivi segreti da conseguire durante la partita per aumentare il proprio punteggio. Vediamo ora nel dettaglio il funzionamento del gioco.

Durante il turno abbiamo a disposizione 3 azioni da compiere, in ordine:
Può essere giocata una carta geroglifico sopra un frammento, questa azione non contribuisce a decifrarlo ma crea una sorta di “posta” sulla carta che può aiutarci a completare i dossier

– Si devono giocare una o più carte sotto un frammento. Se vogliamo inserire più geroglifici dovremo giocarli scoperti seguendo l’ordine riportato sul frammento. Se non abbiamo i simboli corrispondenti possiamo in alternativa giocare esclusivamente una carta coperta utilizzandola come Jolly.

-Si può inserire una carta geroglifico coperta sotto uno dei propri dossier. Ognuno di questi può ospitare una sola carta che non potrà più essere recuperata.

Nel momento in cui sotto un frammento ci sono carte a sufficienza da rappresentarne la sequenza si controlla quale giocatore ha inserito più geroglifici (in caso di parità si guarda chi ha inserito per ultimo una delle proprie carte). Il ricercatore che avrà contribuito maggiormente prende per sé la carta frammento, il secondo prenderà le carte usate dal primo giocatore e l’ultimo prenderà tutte le carte sopra al frammento.

Terminate le nostre azioni peschiamo per riportare la nostra mano a un totale di quattro carte. Nel momento in cui non possiamo più effettuare questa operazione la partita ha termine e si procede al conteggio dei punti.

Carte geroglifico
Papyrus – Carte geroglifico

Papyrus – Un tesoro che rischia di passare inosservato

Partiamo con il chiarire un particolare, Papyrus è un ottimo gioco anche se la sua tiratura non è molto grande (motivo per cui vi consigliamo di non lasciarvelo scappare). Il gioco è un astratto a base di carte che prende molti elementi dal moderno game design fornendoci delle meccaniche pulite, semplici e lineari che però comportano una grande profondità strategica. Il gioco ha un regolamento molto breve e anche giocare i primi turni non risulta complesso ma con il procedere della partita ci si rende conto di quanto sia importante quanto e dove posizionare i propri geroglifici. Non sempre il nostro obiettivo sarà conquistare il frammento, a volte le carte investite (sopra o sotto) possono rappresentare una risorsa addirittura più preziosa. Le possibilità di interazione e blocco dei piani avversari sono molteplici e non è facile prevedere a cosa gli altri stiano puntando. La durata di una partita è talmente contenuta che difficilmente ci fermeremo alla prima e alla luce di numerose prove possiamo dire che da due a quattro il gioco scala molto bene. Insomma non c’è motivo per non procurarsi una copia di questo piccolo grande tesoro indie e spolparlo in compagnia di amici, famiglia e chi più ne ha più ne metta.