Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. È Giovedì Santo e con il suo avvicinarsi non potevano non dedicare il nostro racconto alla Pasqua. Lo abbiamo fatto ambientandolo nell’attualità delle nostre feste pasquali che passeremo in lockdown. Lo abbiamo ispirandoci ad un incontro che sarebbe avvenuto durante la Settimana Santa tra il poeta Francesco Petrarca e l’amata Laura.
Non era sicuro di riuscire a raccontare quella storia ma decise nonostante tutto di non tirarsi indietro. Marco Navarra si sedette alla scrivania e cominciò a digitare l‘articolo che gli aveva chiesto il direttore del suo giornale. Tutto intorno il suono festante delle campane che annunciavano la domenica di Pasqua. Marco guardò un calendario per accertarsi quanto tempo fosse passato e poi scrisse :“3 giorni prima”: Nello stesso istante assaporò una fetta di pastiera che si era tagliato per colazione e iniziò a ricordare dove l’avesse comprata. Era tutto cominciato per l’appunto 3 giorni prima all’esterno della pasticceria del paese. Cosa ci facesse lì Laura Di Novi non lo comprese subito. Sapeva che erano compaesani ma anche che lei se ne era andata inseguendo il sogno di un hollywoodiano successo.
Pasqua, l’incontro tra Marco e Laura
Era invece ritornata come confermato a Marco da una successiva chiamata del suo direttore che gli raccomandava di avvicinarla cercando di strapparle un’intervista. Lo scopo era quello di sapere la verità sul suo ritorno e sull’abbandono delle scene causato da un ingestibile alcolismo. I segni del passato erano infatti ancora stampati sui suoi occhi. Questo almeno è quanto capì Marco, mentre continuava ad osservare Laura cercando di comprendere il più possibile dell’espressioni del suo viso. Un volto nascosto da una vistosa mascherina dorata.
“Buona sera signorina Di Novi”, disse avvicinandosi e salutandola cordialmente. “Salve” , rispose Laura scostandosi delicatamente i capelli biondi che ora apparivano sparsi al vento. Era quasi imbarazzata dal fatto che Marco l’avesse riconosciuta. “La prego non mi guardi così”, affermò cercando di allontanarsi, “qui sono solo una semplice passante”. “Io non credo a quello che si dice lei”, disse Marco per stuzzicarla. “Non credo di afferrare”, disse Laura visibilmente seccata, “io conosco solo quello che dico a me stessa non quello che gli altri pensano di me”. Una risposta dura che troncò la conversazione non allontanando però i sospetti di Marco. La sua indole votata alla ricerca della notizia gli fece immaginare che avesse deciso di tornare a casa per ubriacarsi in santa pace. Un pensiero che sfiorò Marco mentre poco dopo fuori ad un bar trangugiava il primo dei suoi 6 bicchierini giornalieri.
Una vita qualunque
Si ricordò in quel momento di essere anche lui un alcolista. Guardò fuori casa gettando lo sguardo al parco sottostante dove alcuni vicini avevano portato i loro cani. Gli venne voglia di farsi un calice di vino poi si fermò continuando ritornare con la mente a quel momento al bar. “Questo fa male…meglio questo”, gli aveva detto Laura quel giorno avvicinandogli improvvisamente un ginseng, “e comunque l’intervista non gliela concedo”. “Mi conosce?”, si arrese Marco. “Non sono la sola ad essere famosa qui”, sentenzio Laura. Marco fu incuriosito dal comportamento insolito della donna che aveva di fronte Ed ancora adesso ne era stupito mentre continuava a scrivere quella storia. Un’alcolista gli avrebbe chiesto un po’ del suo whisky. Invece si ritrovò a sorseggiare del ginseng e a pensare alla prossima mossa. Aveva infatti saputo che Laura andava a correre al parco nelle vicinanze del suo palazzo.
La mattina del Sabato Santo, mentre faceva qualche esercizio al parco sotto casa, la rivide. “Ancora qui…non ho nessuna intenzione di concedere un’intervista”, gli disse quando si fu nuovamente avvicinato. “ Non ho intenzione di chiederla”, disse sinceramente Marco riconoscendosi scoperto, “vorrei solo sapere come ci è finita qui e se davvero ha smesso”. “Ho deciso di ricominciare ad essere una persona normale non una costruita su menzogne ed alcol”, affermò Laura tranquillizzatasi, “Se non mi crede venga stasera alle 19 a via Cardinale 115 e vedrà se mi ubriaco o no”.
Epilogo
Marco ripensò che in quel momento si sentì effettivamente preso in giro poi la curiosità lo spinse ad andare oltre. Voleva capire se veramente Laura era riuscita a cambiare vita e per questo decise di recarsi sul luogo convenuto. Prima di uscire penso di versarsi un bicchiere ma poi decise che avrebbe affrontato la cosa da sobrio pur se sarebbe stato, a suo dire, tutto più difficile. Giunto nelle vicinanze del posto stabilito intorno alle 19:00 si accorse che si trattava della chiesa del paese preparata per il Sabato Santo. “Dunque è qui che si è ritrovata?”, chiese Marco sedendosi nella stessa panca di Laura .“La speranza è ciò che l’uomo non deve dimenticare mai”, disse Laura, “ancora di più stasera quando la notte splenderà come il giorno e sarà fonte di luce per la nostra delizia“. “Scrive poesie?”. “No è l’Exultet”. Restarono in silenzio ad ascoltare la celebrazione. “Mi dispiace che non ha trovato la sua notizia”, disse Laura all’uscita della messa dopo la funzione religiosa. “Non riesco a capire”, ammise Marco.
“Si aspettava di trovare un centro di recupero ed una donna a pezzi”, disse Laura, “ e invece mi ha trovato qui. Deve pensare che anche questa una notizia. Ogni volta che uno di noi rinasce lo è”. “Lo ha capito dunque?”, disse Marco. “Si da come fissava il bicchierino di whisky nel bar. Può smettere se dice di essere stesso non il superman che gli altri vogliono e che l’alcol la aiuta ad essere”. Marco si ritrovò sorpreso a finire il suo articolo quella mattina di Pasqua. Non aveva incredibilmente toccato un goccio pensando alla forza di quella donna e quanto avesse trovato davvero. Aveva infatti cercato l’ennesima notizia nella sua monotona vita. Si era preparato a scrivere la storia di una donna distrutta dall’alcol ma alla fine forse avrebbe dovuto raccontare la sua. Avrebbe dovuto raccontare la storia di come si era ritrovato e di come aveva deciso di smettere di bere.
Stefano Delle Cave