Capelli rossi, lentiggini, cognome svedese e calze lunghe… non è “Pippi” ma Patty Berg: l’unica donna da 15 Majors
Con i maschi
1918, Interlachen. Nome svizzero-tedesco per un paesino della Florida, il freddo è lontano così come una Guerra mai vissuta, ma finalmente in conclusione. Figlia di un commerciante di grano senza problemi economici e toccata dalla musa degli sport (quasi tutti), in questo contesto nasce Patty Berg.
Patty si confronta nel football maschile con ottimi risultati ma a 13 anni le suggeriscono di impattare delle palline, alla lunga i corpi maschili sarebbero stati sconvenienti. Dopo un solo anno vince il suo primo torneo amatoriale, questa sensazione si ripeterà…
(Credit: www.quotationof.com)
Marines
Per due volte perde in finale lo Women’s Amateur: “Non c’è due senza tre”. Regola inutile per chi eccelle, Patty Berg sfata il detto e nel 1938 vince il suo primo Women’s Amateur (a 20 anni). Proprio il 1938 è anno di grazia, 10 tornei vinti su 13 e il salto verso il professionismo è moralmente obbligato.
Dopo la prima vittoria da Pro nel ’41 si infortuna il ginocchio sinistro in un incidente, perchè non è facile prendere le curve a gomito senza sbandare, ma è la strada per il successo ad essere quella meno dritta.
Patty Berg con un colpa di coda si rimette in sesto in 18 mesi e per 2 anni studia e si allena come i Marines, ottenendo il diploma da Secondo Luogotenente.
(Credit: Pinterest @StephanieRockie)
La storia si compie
Dagli allenamenti militari al primo US Women’s Open del 1946 la strada è lunga, con 1 metro e 57 centimetri le leve sembrano corte ma bruciano la distanza: il primo Major ancora esistente è suo.
Diviene nel 1950 una delle tredici fondatrici della Ladies Professional Golf Association e sua prima presidentessa, perchè le sorti del golf sono sempre andate di pari passo ai suoi trofei.
A fine carriera ne avrà quindi in abbondanza: 15 Majors, 60 tornei vinti e due Curtis Cup
(Credit: www.sportsnet.com)
Patty Berg in eterno?
L’ultima vittoria arriva sul Tour arriva 44 anni nel 1962 ma Patty deve fronteggiare ancora un avversario subdolo, il cancro, sconfiggendolo al playoff. In seguito si dedica all’insegnamento del golf ritirandosi solo a 62 anni, dopo un intervento al cruccio di ogni golfista: l’anca (seconda solo alla schiena).
La differenza tra i giocatori ordinari e quelli straordinari è il modo di pensare.
Patty Berg
Aveva ragione, perchè chi si impegna compete, chi si supera vince e chi si batte per il bene comune viene ricordato. Probabilmente la terza categoria non vuole nemmeno un premio, e quindi è giusto non darglielo. È giusto ricordare il suo nome a chi prova a fare lo stesso, l’unico trofeo che non ha potuto vincere: il “Patty Berg Award”.