Piano Commissione Ue: “Non possiamo gestire la migrazione barca per barca”

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Di Mariapaola Trombetta

Al centro del dibattito europeo: la questione dei migranti. In vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni del prossimo 25 novembre 2022, la Commissione Ue ha preparato e presentato al Consiglio: “Una serie completa di proposte che danno una risposta alla sfide poste dalle migrazioni, pensate per affrontare le sfide immediate e in corso” lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

Gli scopi sono: “ridurre la migrazione irregolare e non sicura”, trovare soluzione ai problemi nelle operazioni di ricerca e salvataggio e “rinforzare” i meccanismi di solidarietà tra i Paesi Ue.

L’intervento della Commissione Europea: Margaritis Schinas

L'intervento del vicepresidente della Commissione Europea sul piano Commissione Ue -Photo Credits: avvenire.it
L’intervento del vicepresidente della Commissione Europea sul piano Commissione Ue -Photo Credits: avvenire.it

Ad intervenire nella plenaria del Parlamento a Strasburgo, il vicepresidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, che tra le sue deleghe ha proprio quella alla migrazione:

Non possiamo gestire la migrazione caso per caso, barca per barca. È ironico vedere che abbiamo tutto quello che ci serve a portata di mano, ma apparentemente è impossibile da raggiungere. È come avere un paracadute, ma scegliere di buttarsi fuori dall’aereo senza. Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalle crisi degli ultimi anni, è che volare in solitaria non è un’opzione: abbiamo bisogno ora di un accordo sul patto. Soluzioni strutturali potranno essere trovate soltanto attraverso un accordo su tutto l’insieme di riforme in tema di asilo e immigrazione. Questo dibattito è un’occasione per rinnovare il nostro appello al Parlamento e al Consiglio di progredire nella road map per l’adozione di tutte le proposte pendenti del patto. La storia non si ripete, ma spesso fa rima: dobbiamo mettere in campo misure operative pratiche e immediate, per affrontare la situazione in tutte le rotte migratorie. Il Consiglio Affari Interni straordinario di venerdì prossimo, permetterà agli Stati membri di ottenere risultati rapidi. Tuttavia, non rimuoverà la necessità di soluzioni vincolanti a lungo termine. Oggi abbiamo le risorse, abbiamo gli strumenti e la volontà politica, e non possiamo aspettare oltre nell’adottare il nuovo patto per le migrazioni (proposto dalla Commissione oltre due anni fa). Dobbiamo usare appieno il meccanismo volontario di solidarietà concordato sotto la presidenza francese in giugno. E’ un meccanismo temporaneo, ma è anche un possibile ponte verso un sistema futuro permanente, radicato nel diritto Ue, che vogliamo vedere nel patto per le migrazioni. Francamente, non dobbiamo reinventare la ruota: abbiamo gli strumenti, gli Stati dovrebbero usarli “.

I punti del piano della Commissione Ue

Il Piano si basa su tre “pilastri”. Il primo prevede la “collaborazione con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali”. Bruxelles, si legge nel documento, tra le altre cose “rafforzerà le capacità di Tunisia, Egitto e Libia per garantire una migliore gestione delle frontiere e della migrazione; rafforzerà la lotta al traffico di migranti e migliorerà l’impegno diplomatico sui rimpatri, intensificando al contempo i percorsi legali verso l’Ue“.

Il secondo pilastro prevede “un approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio” dei migranti in mare. Ricorda la Commissione: “assicurare assistenza a qualsiasi persona trovata in mare in situazione di difficoltà fino allo sbarco in un punto sicuro, a prescindere dalle circostanze che hanno portato le persone in tale situazione, è un obbligo legale per gli Stati Ue”.

Il piano: rafforzare la cooperazione tra Paesi Ue

Il piano si propone di rafforzare la cooperazione tra Paesi Ue per: “raccogliere e scambiarsi informazioni sulle regole applicate dagli Stati membri relativamente alla ricerca e al salvataggio”, promuovendouna cooperazione più stretta” soprattutto tra gli Stati costieri e quelli la cui bandiera è battuta dalle imbarcazioni, anche al fine di facilitare un miglior coordinamento “tra gli Stati membri e le navi di proprietà o gestite da soggetti privati. La Commissione, con la partecipazione e il sostegno degli Stati membri, rilancerà il Gruppo di contatto europeo sulla ricerca e il salvataggio, invitando, se del caso, i Paesi partner, le organizzazioni internazionali e le parti interessate“, continua il documento.

L’agenzia di controllo delle frontiere: Frontex, “effettuerà una valutazione mirata della situazione nel Mediterraneo Centrale per identificare le necessità di un sostegno rafforzato attraverso operazioni congiunte, sorveglianza aerea e marittima, sviluppo di capacità e consapevolezza situazionale per gli Stati membri all’esterno frontiere, insieme agli Stati membri interessati“.

L’Ue promuoverà il dialogo tra i Paesi costieri del Mediterraneo sugli “approcci regionali” da tenere

L’Ue promuoverà, il “dialogo” tra i Paesi costieri del Mediterraneo sugli “approcci regionali” da tenere, sempre basandosi sulla “solidarietà”, cooperando con l’Alto commissariato ONU per i rifugiati e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Si punta ad avviare una discussione sul bisogno di una “specifica” struttura di regole e linee guida per le imbarcazioni che si concentrano sulle operazioni di salvataggio e ricerca in mare.

Per la Commissione è poi necessario “accelerare” la messa in pratica del meccanismo di solidarietà stabilito lo scorso giugno e affrontare le “strozzature” evidenziate finora, migliorandone la “flessibilità” e “attuando il finanziamento di misure alternative”. Il fine è quello di ottenere procedure più efficienti e rapide, anche per fornire un rapido sostegno agli Stati membri che ricevono arrivi via mare. L’Agenzia europea per l’asilo “darà la priorità al sostegno agli Stati membri nella rapida attuazione del meccanismo volontario di solidarietà attraverso i suoi strumenti e piani operativi. La piattaforma di solidarietà continuerà a coordinare l’attuazione del meccanismo, identificherà le modalità per migliorarlo e prenderà in considerazione ulteriori impegni, se necessario“. Il governo si dice “soddisfatto” dei contenuti del piano il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Il testo “mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano”.

Mariapaola Trombetta

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