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Settembre 12, 2024, giovedì

Premio Strega 2021, il vincitore è Emanuele Trevi con “Due Vite”

Premio Strega, per l’edizione del 2021, la 75esima, vince il “favorito” Emanuele Trevi con “Due Vite“. Lo scrittore batte gli altri finalisti che seguono nella classifica in quest’ordine: Donatella Di Pietrantonio, Edith Bruck, Giulia Caminito e Andrea Bajani.

Premio Strega, giovedì sera nel Museo etrusco di Villa Giulia, si è conclusa con la vittoria di Emanuele Trevi con “Due vite” (Neri Pozza), con 187 voti. Lo scrittore e critico romano, ricevendo la tradizionale bottiglia del liquore Strega, ha brindato facendo gli auguri a tutti. La vittoria è stata una sorta di risarcimento per la mancata vittoria nel 2012, quando era in gara con “Qualcosa di scritto”. Allora solo per due voti non era riuscito a raggiungere il traguardo.

Le parole di Trevi prima della gara erano state piuttosto prudenti e scaramantiche: 

“La gara mi piace farla. Ho una disposizione d’animo migliore rispetto all’altra volta. È più bello, anche se è meglio non dire gatto fino a che non ce l’hai nel sacco… Potrei arrivare quinto! Comunque, vincere oppure entrare soltanto nella cinquina è comunque un buon lievito per i libri. Ma il lievito non è universale, funziona se il libro è andato già bene in libreria. E in questo caso mi sono reso conto che il mio romanzo ha ottenuto finora molti consensi da parte del pubblico e buone recensioni critiche. Per questo ho deciso di partecipare nuovamente alla competizione. Non lo avrei fatto se non avessi avuto tali riscontri e se si fosse trattato solo di rivitalizzare le vendite… non avrebbe funzionato”.

Premio Strega, il libro vincitore

Il libro vincitore Due Vite, parla di due persone, Pia Pera e Rocco Carbone, suoi amici e colleghi. Lei un’erudita slavista, scrittrice, traduttrice, prematuramente scomparsa nel 2016 a 60 anni per una grave malattia. Lui altrettanto scrittore, morto a soli 46 anni nel 2008 per un incidente stradale con la sua moto. Un libro essenzialmente autobiografico.

“Non sono mai stato uno scrittore di immaginazione, i miei libri sono tutti autobiografici, e questo è un libro semplice, corto, con due soli personaggi. Le Due vite del titolo, al di là del fatto che di due vite si tratta, sono riferite a quella che si vive in terra e quella che si vive nei ricordi degli altri, di quelli che ti hanno voluto bene e che restano quando tu non ci sei più. L’ho scritto adesso perché occorrer avere una distanza di tempo da ciò che scrivi, dalle storie che scegli: un lasso di tempo che non deve essere troppo breve né troppo lungo. A un certo punto viene il momento giusti”.

La classifica degli altri candidati

Al secondo posto quella che è stata definita la diretta contendente di Trevi, Donatella Di Pietrantonio, con “Borgo Sud “(Einaudi), con 133 voti. Al terzo posto la scrittrice di origine ungherese Edith Bruck, con “Il pane perduto” (La Nave di Teseo), con 123 voti. E poi Giulia Caminito con “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani), con solo 79 voti, e, ultimo, Andrea Bajani con “Il libro delle case” (Feltrinelli), con 66 voti. I votanti sono stati 589 su 660 aventi diritto.

Ilaria Festa

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