Siamo nel 1984. I Queen erano l’attrazione principale al trentaquattresimo Festival di Sanremo. Questa edizione si svolse al teatro Ariston dal 2 al 4 febbraio con la conduzione di Pippo Baudo e Beppe Grillo. Questo festival fu caratterizzato fin da subito da molte polemiche. Clamoroso fu il caso Loretta Goggi: venne fuori che si era ritirata all’ultimo minuto. La cantante, non solo ha smentito categoricamente di aver mai deciso di partecipare al festival, ma anche vinto una causa legale contro chi ha portato come prova una lettera di adesione falsa e ha messo in giro quelle voci.
Signore e Signori, i Queen
Ma la polemica di questo Sanremo che interessa a noi è quella dedicata ai Queen. Si disse che la band era imbufalita perché non voleva suonare in playback. Roger Taylor ha sempre affermato “odio fare il mimo in TV”, John al contrario sosteneva che “è il modo migliore per avere un’esibizione perfetta, senza errori”. Questione di punti di vista. Per la verità i Queen erano a conoscenza da tempo del fatto che si sarebbero dovuti esibire in quel modo, cosa che peraltro avevano già fatto a Top Of The Pops. Inoltre avrebbero suonato in playback anche al Golden Rose Pop Festival di Montreux. Si dice che la band fosse infastidita dal fatto di dover eseguire per due volte Radio Ga Ga. Per promuoversi al meglio la seconda serata avrebbero voluto cantare We Are The Champions ma la casa discografica si oppose. Pare ci sia stata anche una violenta lite tra Freddie e Brian poco prima di salire sul palco. Fu lo stesso Mercury a stemperare gli animi mettendosi a sgranocchiare una merendina ai cereali fece scoppiare a ridere il resto della band. May compreso.
I Queen a Sanremo
Mancano ancora diversi mesi all’inizio del nuovo tour dei Queen. Freddie Mercury decise di esibirsi con 2 costumi classici dell’Hot Space tour del 1982. Giacca rossa con frecce bianche, canotta bianca e cintura rossa su pantaloni bianchi con righe rosse laterali la prima sera e giacca bianca con frecce nere, canotta rossa puma e cintura rossa su pantaloni bianchi con righe rosse la seconda sera risvegliando gli imbalsamati spettatori dell’Ariston. Pippo Baudo li salutò con un “bravi, spettacolari, straordinari questi Queen”, con i ragazzi che invece uscivano di scena ignorandolo completamente.
Queen Special For Italy 1977
Ma perché proprio We Are The Champions? Perché nel 1984 era la canzone, insieme a We Will Rock You, che contraddistingueva i Queen, ma non solo perché nel 1977 Roger Taylor venne a Roma a presentare l’album News Of the World. Questa intervista venne poi usata per realizzare uno special televisivo, che andò in onda su alcune televisioni private del Lazio e come cartellina stampa per promuovere il disco di prossima uscita. Questo special è bellissimo perché mostra Roger Taylor per le strade di Roma, proprio in mezzo alla strada, con dietro i monumenti più iconici della capitale e si intitola Queen Special For Italy.
I Queen, già negli anni settanta stavano seminando qualcosa…
Nell’inverno 1977 in Italia venne usata come sigla in un ciclo di film dedicato al regista Billy Wilder trasmesso in prima serata su RAI2, la celebre hit Somebody To Love, ma forse non molti ricordano che in quell’anno i Queen parlarono anche italiano!
Esiste una cover di questa canzone intitolata “Un uomo per me” scritta e cantata da Mia Martini, forse meno brillante dell’originale nel testo ma sicuramente da sentire per la voce meravigliosa di Mimì. Una bellissima performance, una reinterpretazione splendidamente eseguita di questo gospel scritto da Freddie Mercury.
E come dimenticare che anche Mina chiudeva i suoi concerti del ’78 cantando We Are The Champions? Una bellissima versione si trova nel doppio disco dal vivo Mina Live Alla Bussola 1978. Da avere, non solo per la presenza di questo pezzo, ma proprio perché è un grandissimo lavoro di Mina.
Queen live in Italia
Possiamo dire che la prima volta dei Queen in Italia sarebbe potuta essere a fine degli anni 70, ma per una serie di motivazioni non se ne fece nulla. Suonarono vicino al nostro paese, alcune volte ad esempio nel ‘79 in ex Jugoslavia e molte altre volte in Svizzera ed era possibile, tramite dei bus speciali, partire dall’Italia ed andargli a vedere. Invece abbiamo dovuto attendere fino al 1984.
Con un nuovo album ormai alle porte, la band iniziò a pensare a un tour promozionale. C’erano già alcune idee fantasiose riguardo ai luoghi in cui esibirsi. Ad esempio, i Queen avrebbero voluto tenere un concerto in Vaticano. Chiesero l’autorizzazione e inizialmente, non fu respinta del tutto, ma si presentarono problemi di natura logistica. Nella Città del Vaticano non era consentito l’accesso ai veicoli a motore, questo significava che gli autisti dei camion avrebbero potuto arrivare fino alle mura di confine e poi trasportare l’attrezzatura manualmente, inoltre anche la fornitura di energia elettrica sembrò tutt’altro che semplice. Fu presto evidente che non era poi una grande idea, così tutti tirarono un sospiro di sollievo quando il Papa bloccò tutto.
Milano 1984: l’ultima dei Queen al completo su un palco in Italia
A fine agosto 1984 i Queen partirono in un tour mondiale che sarebbe finito a maggio del 1985, giusto un paio di mesi prima della celebre esibizione al Live Aid. Ovviamente per questo tour questa volta non poteva mancare l’italia.
Contrariamente a quello che si può pensare oggi, i due concerti del 14 e 15 settembre 1984 al palazzetto dello sport di Milano non furono sold-out, anzi, dai racconti del tempo, ad un certo punto del concerto aprirono i cancelli per fare entrare chiunque passasse di li.
Dopo l’avventura al Festival di Sanremo e i concerti di Milano dell’84, i Queen purtroppo non tornarono più nella formazione classica al completo nel nostro paese, ma piano piano l’amore per la band è cresciuto, complice anche la prematura scomparsa di Freddie Mercury.
Alessandro Carugini
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