Quarta ondata di Covid-19: nuove restrizioni in arrivo in tutta Europa

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Di Redazione Metropolitan

Una quarta ondata di Covid-19 si sta abbattendo su tutta l’Europa. In Italia si pensa di estendere l’obbligo di Green Pass almeno nella prima parte del 2022. Negli altri Paesi europei si sta pensando di imporre la Certificazione Verde in alcuni spazi al chiuso o per svolgere alcune attività, in altri invece si parla addirittura di lockdown. La notizia arriva sul web da Vanity Fait.

Quarta ondata di Covid-19: ecco le restrizioni di ogni paese

Tutta l’Europa è stata investita da una quarta ondata di epidemia da Covid-19. Il continente europeo è l’unico al mondo a subire in questo momento un aumento significativo dei contagi. L’Italia continua a essere il Paese in cui la situazione è più sotto controllo. Il Governo italiano sta però pensando di prolungare l’obbligo di Green Pass fino alla prima metà del 2022 e di estendere la terza dose a over 50 e insegnanti per combattere la nuova ondata. Negli altri paesi europei invece la situazione è ben peggiore. Il Regno Unito è il paese più colpito. Le vere vittime sono le persone che non hanno ancora deciso di vaccinarsi. Vediamo quali sono le restrizioni di alcuni paesi fra i più colpiti dal Covid-19.

Germania

In Germania nelle ultime 24 ore si sono registrati 194 decessi per Covid-19 contro i 114 della settimana scorsa. Il numero di infettati in sette giorni per 100mila persone è di 146,6 nuovi contagi, il triplo rispetto alla soglia di guardia dei 50 contagi. Il Governo tedesco punta quindi ad accelerare l’arrivo della terza dose. «La quarta ondata della pandemia è già in corso con tutta la sua forza – dice il ministro Jens Spahn -. Siamo alla pandemia dei non vaccinati». Sono infatti i non vaccinati quelli che continuano ad ammalarsi. Il ministro non parla però ancora di introduzione di obbligo vaccinale. I governi locali che si occupano di sanità dovranno effettuare maggiori controlli soprattutto sulle persone a rischio.

Olanda

In Olanda l’obbligo di Green Pass era stato introdotto solo per andare a mangiare nei ristoranti al chiuso. Ora la Certificazione Verde verrà estesa anche per entrare nei musei e nei dehors di bar e ristoranti. È stato poi reinserito il distanziamento sociale di un metro e mezzo e l’obbligo di indossare la mascherina nelle stazioni ferroviarie e nei musei. Pure gli studenti universitari e chi lavora a contatto con il pubblico dovrà indossare la mascherina. Il Governo olandese monitorerà la situazione di ricoveri e terapie intensive fino al 12 novembre per poi decidere ulteriori misure restrittive.

Austria

Oltre 300 persone a settimana sono in terapia intensiva in Austria. Si ipotizza un lockdown solo per i non vaccinati. Ora è obbligatorio pure in Austria il Green Pass sul lavoro con vaccinazione, tampone negativo o guarigione da non più di sei mesi. Il datore di lavoro deve fare dei controlli a campione e chi non ce l’ha deve indossare la mascherina al lavoro. Se i numeri rimarranno elevati bisognerà prenotare alcuni eventi serali solo se si è vaccinati e sarà valido solo il tampone molecolare e non quello rapido.

Mosca, Lettonia e Romania in lockdown

Mosca è in lockdown. Fino al 7 novembre saranno chiusi bar e ristoranti, che possono fare solo servizio per asporto o di consegna a domicilio. Chiuse pure le scuole e i negozi, a eccezione di quelli di generi alimentari o di beni essenziali. La Lettonia è uno dei paesi con il più basso tasso vaccinale in Europa. Il Paese è infatti di nuovo in lockdown almeno fino al 15 novembre. I negozi sono chiusi e gli assembramenti vietati. È stato pure reintrodotto il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino. La situazione non è differente in Romania. Il Paese è di nuovo in lockdown a causa del numero di contagi e di decessi che arrivano fino a 500 al giorno. Solo il 37% della popolazione ha avuto due dosi di vaccino, in Bulgaria la percentuale di vaccinati è ancora più bassa. Gli ospedali sono pieni e alcuni pazienti sono stati trasferiti all’estero.

La Cina e la politica del “zero Covid”

In Cina regna la politica del “zero Covid“, ovvero al primo caso di contagio si bloccano le attività di un numero elevato di persone e a volte pure di intere comunità se è necessario. La Commissione sanitaria nazionale cinese punta infatti su lockdown mirati e tamponi frequenti. Ci sono ora nuovi focolai nel Paese e Pechino ha diminuito di nuovo i voli aerei. Il Governo ha chiesto alla popolazione di essere pronta a fronteggiare una nuova emergenza e ad avere dunque a casa propria una scorta di cibo e di beni di prima necessità.