Raf e la showgirl Gabriella Labate sono sposati dal 1996: dalla loro unione sono arrivati i figli Bianca e Samuele. Entrambi i figli hanno seguito le orme artistiche del padre nel mondo dello spettacolo, con la primogenita Bianca che sin da piccola da sviluppato passioni per la fotografia, il cinema e la pittura. Raf aveva raccontato in un’intervista:

“Nella Primavera del 1999 Bianca aveva 2 anni e mezzo e giocava stringendo a fatica, tra le sue piccole braccia, una videocamera Super 8 durante le riprese del video Little Girl. Anni dopo, avendo notato un forte interesse e una naturale propensione per le arti grafiche e per la fotografia, decisi di regalarle per il suo 13esimo compleanno una macchina fotografica. Non avrei mai immaginato che ci saremmo ritrovati nuovamente, dopo 16 anni, sul set di un video ambientato in spiaggia”,

fonte: Tuttivip

Raf e Gabriella Labate, chi sono i figli Bianca e Samuele: personaggi noti al grande pubblico

Raf e la moglie Gabriella Labate sono genitori di due figli

E’ la primogenita di Raf ad essere dietro la macchina da presa per il video de L’Arcobaleno nel 2015, per poi l’anno successivo aprire un canale YouTube dedicato alla pittura. La venticinquenne figlia dell’artista mostra un’elevata somiglianza fisica con la madre Gabriella ed è arrivata sul piccolo schermo lavorando nella trasmissione condotta da Paolo Bonolis, “Avanti Un Altro”. Sui social appare in numerosi scatti insieme ai genitori ed il fratello, ed in compagnia del fidanzato dal nome Andrea. Classe 2000, Samuele Riefoli sta muovendo i primi passi nel mondo della musica con lo pseudonimo “D’Art”, scelto poichè sin dai tredici anni il giovane ha avuto baffi e pizzetto ragion per cui era stato ribattezzato dagli amici “D’Artagnan”. Raf ha assecondato e promosso la passione del figlio arrivando anche a scrivere un pezzo insieme, Samurai pubblicato nel 2019. La voce di “Infinito” aveva dichiarato sulla carriera artistica del figlio:

Lui faceva musica da anni, produceva cose sue insieme ad altri amici ma non me le faceva ascoltare, perché aveva soggezione. I primi pezzi non li avevo tanto capiti ma, da un anno a questa parte, ho sentito che scrive cose molto interessanti e che io trovo molto belle, quindi ho capito che valeva la pena di spenderci un po’ del mio tempo e della mia attenzione, ma soprattutto volevo avere l’opportunità di capire e imparare da lui certe cose che per me erano incomprensibili. Da qui l’idea di scrivere una canzone insieme”.

Sulla collaborazione con il padre, D’Art si era espresso così:

Ho imparato molto riguardo le tecniche musicali, come scrivere i pezzi e come perfezionare la voce. Certe stonature io non le sentivo e lui mi aiutava a correggerle. I rapper usano spesso l’autotune, mio padre invece ha molta esperienza dal vivo e soprattutto è un perfezionista e dà importanza a ogni dettaglio”.

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