Raggi-Lorenzin: scontro sui vaccini.

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Di Redazione Metropolitan

Una lettera del Comune di Roma riapre il dibattito sui vaccini. La Raggi chiede di assicurare la continuità scolastica per i bambini non vaccinati, il Ministro replica difendendo la bontà del decreto.

Tutto inizia giovedì sera, con una missiva inviata dal Comune di Roma al Ministro, all’Anci e alla Regione Lazio. Il contenuto della lettera consiste nella mozione, approvata dall’assemblea capitolina, riguardo la necessità di assicurare la continuità didattica anche per gli alunni non ancora vaccinati.

Si legge nella lettera:

L’intera Assemblea capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell’attività e del percorso educativo considerando quest’ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità». La Raggi fa inoltre notare come ci sia una differenza di trattamento fra scuola dell’obbligo e scuola dell’infanzia: se per la prima la sanzione pecuniaria non obbliga il divieto di frequenza, per la seconda è previsto l’allontanamento del bambino.

Verso l’ora di pranzo Virginia Raggi torna all’attacco con un post su Facebook, parlando di ritardi nelle prenotazioni, decreto pasticciato, scritto male, aggiungendo che «secondo la Lorenzin, il pagamento di una multa scongiurerebbe il rischio di contagio. O, addirittura, i virus riuscirebbero a distinguere e contagiare i bambini in base alla loro scuola di appartenenza. Credo che in questa posizione non ci sia alcuna scientificità ma soltanto sciatteria e mancanza di preparazione».

La risposta della Lorenzin

Il Ministro affida la sua risposta a un video. «Non sono il sindaco Raggi né un’amministrazione comunale a decidere in campo di virus e batteri ma è la legge dello stato, la comunità scientifica. Il decreto vaccini che prevede la non accessibilità alla scuola dell’infanzia dei bambini non vaccinati è fatto per proteggere quei bambini che sono troppo piccoli per essere vaccinati e quei bambini che hanno malattie per le quali non possono essere vaccinati e permettere a una comunità di andare all’asilo e alla materna in piena sicurezza». Conclude affermando che «La bontà di questo provvedimento è stata riscontrata dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale. Questa è la legge ed è fatta a tutela dei nostri bambini».

L’opacità dei 5 Stelle sui vaccini.

Sul tema specifico, bisogna ragionare sul fatto che il tanto contestato decreto Lorenzin, con l’introduzione di nuovi obblighi vaccinali, è la risposta da parte del governo a fronte di un calo della copertura. Negli ultimi anni il numero di contrari è aumentato, a causa di campagne di disinformazione e bufale propagatesi sui social. 

C’è da dire che la posizione del Movimento 5 Stelle è sempre stata opaca. I suoi esponenti dicono di essere a favore, ma chiedono informazione e non imposizione. In passato hanno presentato proposte di legge a favore dell’abolizione citando studi scientifici di dubbia natura. Addirittura alcuni hanno rimarcato una presunta – e mai verificata – correlazione tra vaccini e autismo. Sono stati anche accusati dal New York Times di fare disinformazione. 

La lettera della Raggi ha una chiave di lettura semplice: l’ammiccamento del M5S verso i no-vax in vista della prossima campagna elettorale. Emerge, inoltre, l’incapacità della maggioranza di dettare temi in agenda, continuamente costretta a rincorrere gli avversari politici nelle arene di dibattito.