I ragazzi Italiani di 34BigThings hanno creato il futuro del sci-fi racing con RedOut2, dando ai fan di titoli come Wipeout e F-Zero un degno erede nella categoria dei racing game sci-fi. Nella recensione di RedOut 2 parleremo delle nuove meccaniche introdotte e del senso di adrenalina che vi provocherà il titolo, oltre a qualche brivido.
RedOut 2, recensione: uno studio italiano e un sogno

Prima di parlarvi della recensione di RedOut 2, volevamo introdurvi lo studio di sviluppo. Originariamente formato solo da tre studenti di laurea magistrale dell’Università IT di Copenaghen nel 2013, 34BigThings è nato in un soggiorno di un appartamento a Torino. L’azienda ha dovuto trasferirsi in un vero ufficio quando c’erano persone che lavoravano in cucina e la scrivania del CEO era situata sul balcone. Facendo qualche passo avanti, tra i vari progetti, riescono a lanciare sul mercato il primo capitolo di RedOut nel 2016. Il gioco ebbe un successo strepitoso, facendo avanzare lo studio ad un livello professionale di uno studio di livello AAA.
RedOut 2: la nostra velocità e abilità conta
Su RedOut 2 il punto chiave per vincere è sicuramente la velocità, ma la nostra abilità nell’affrontare le curve nel modo giusto è fondamentale per arrivare al traguardo sani e salvi. Appena avviato il gioco, subito dopo il filmato di apertura, veniamo catapultati nel tutorial che, tra azione e adrenalina, ci darà le basi del gioco. Delle spiegazioni aggiuntive ci aspetteranno nella modalità carriera, dove trascorreremo la maggior parte del vostro tempo di gioco, rendendo il gioco più intuibile ai novellini. Qui scoprirete la storia del mondo futuristico che ci circonda e avrete la possibilità di sbloccare nuovi pezzi per la nostra navicella.
RedOut 2, recensione: Pimp my ride Spaceship edition

Se avete amato giochi come Need for Speed per la feature di personalizzazione dei componenti, impazzirete non appena modificherete la vostra navicella con dei flap più estesi o un colore rosso fiammante!
Avanzando con la carriera sbloccherete nuovi pezzi per migliorare la stabilità, la velocità massima da poter raggiungere, la virata ecc. Scegliete tra 12 veicoli ,che sbloccherete durante la modalità carriera, e personalizzateli completamente con un’incredibile selezione di propulsori, stabilizzatori, timoni, intercooler, flap e tanto altro!
RedOut 2, recensione: nuove feature e nuova “gravità”
Una cosa che mi ha molto sorpreso è l’assenza del drift. O almeno… al posto delle sgommate si potrà per scivolare da un lato all’altro della pista, inclinando il nostro veicolo a favore di curva. Questo è il modo più affidabile di raccogliere i boost pad e per fare le curve più blande. A un primo approccio può sembrare un po’ strano, ma i controlli sono molto intuitivi e facili da imparare. Potete anche usare il pitch in su e in giù per facilitarvi le salite o discese e non perdere il controllo della gravità. Non farlo vi farà diminuire velocità e imparare a dominare i salti è fondamentale per scoprire tutte le scorciatoie di ogni circuito che, tra l’altro, può essere giocato in entrambi i sensi.
Divertiti in gare supersoniche con gli amici
Nonostante non ci siano ancora le partite classificate, le lobby non competitive sono molto divertenti, i giocatori delle partite che ho corso (e che a volte non ho completato, ma non ditelo a nessuno) sono molto competitivi e vige molto il fairplay, non ci sono spinte fuori pista o astronavi contromano. Per quanto riguarda le lobby non competitive, ci sono molte sbavature da correggere ma il tempo di matchmaking è stato bassissimo e, anche online, il gioco non è mai sceso sotto i 60 fps.
Anche il veicolo ha una vita propria
Per quanto semplice sia lo schema di controlli, scordatevi di padroneggiarlo nel giro di qualche gara. È molto facile guadagnare velocità nei rettilinei, ma la gestione dell’energia e del surriscaldamento del motore sarà fondamentale. È altrettanto facile scontrarsi contro i bordi della pista mentre si fanno curve strette. Oltre a costarvi velocità, sbattere contro i muri fa diminuire la salute del vostro veicolo.
Non ci sono meccaniche di combattimento (come in F-Zero) ma i veicoli possono subire danni e venire distrutti. La maggior parte delle volte la salute del vostro mezzo calerà perché siete volati fuori pista (il che porta alla morte istantanea, ma c’è il respawn) o perché avete usato troppo il turbo causando un surriscaldamento. Non preoccupatevi, la salute si rigenera nel tempo e qualche accelerata in più quando tutti i sistemi vi dicono di rallentare non vi farà esplodere, non sempre almeno. Starà proprio a voi quando azzardare quel turbo in più mentre il vostro motore va in fiamme.
Le luci, i colori…mozzafiato
È evidente come RedOut 2 abbia beneficiato di un budget maggiore rispetto al titolo d’esordio, col team che sembra esser cresciuto molto a livello di esperienza di sviluppo. Il gioco non solo è migliorato enormemente per quanto riguarda la sua resa tecnica ma beneficia anche di una direzione artistica finalmente libera dai limiti tecnici del primo capitolo.


Esplosioni di colori, riflessi e particellari in ogni singolo frame, in piste dai layout semplicemente folli e con background mozzafiato, raccontando un futuro remoto credibile e ben caratterizzato. Il fatto che gli sviluppatori si siano concentrati in maniera evidente sul worldbuilding è davvero apprezzabile. Non si sta parlando solamente degli splendidi ambienti in cui sono situati i circuiti, che porteranno i piloti dalle pendici del monte Fuji fino a scrutare il vuoto al centro di un buco nero, ma anche della loro storia geografica e politica. Una cutscene che racconta la storia del circuito su cui stiamo per gareggiare contribuisce a calare i giocatori ancor più a fondo nelle corse di Redout 2. Si parla di chicche, che però spesso riescono ad allungare non di poco la vita di titoli nel genere.
La modalità foto presente nel gioco vi farà apprezzare ancora di più a livello artistico il mondo in cui è ambientato questo capitolo.
Soundtrack da Rave Party futuristico
Un titolo così adrenalinico non poteva di certo avere della musica classica, non credete? E infatti è tutto l’opposto! Le soundtrack che troverete non sono di DJ qualunque, ma del calibro di Zardonic, Dance with the Dead. Possiamo trovare anche tributi italiani come quello al grandioso Giorgio Moroder.
RedOut 2, recensione: In conclusione
Redout 2 riesce a regalare esattamente quello che promette: velocità e adrenalina. Anche nei momenti in cui ho faticato a imparare il layout delle piste (ci sono 10 scenari con un totale di 36 layout giocabili in un senso e nell’altro) e mi sono schiantato contro un muro, sono sempre riuscito a riprendermi e a raggiungere velocità vertiginose, un’emozione di cui, e non mi stancherò mai di dirlo, non avevo mai abbastanza.
La curva di apprendimento può spaventare chi è abituato a un’esperienza racing più casual, ma per i fan del primo capitolo e di classici come F-Zero e WipEout, si innamoreranno di Redout 2 non appena attiveranno l’iperturbo per la prima volta.
REDOUT 2| TESTATO SU PC A GRAFICA ULTRA
- Ottime grafiche e riflessi
- IA competitiva e vulnerabile agli errori
- Colonna sonora coinvolgente
- Ottimo senso di velocità
- Sonoro delle navicelle senza personalità
- Frustrante nella curva d’apprendimento
- Poche modalità di gioco
VOTO: 8,5
Angelo Roberto Di Mauro
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