Rientrati in Libia i 393 immigrati salvati ieri in mare dalla Guardia Costiera libica.
Rientrati i migranti dopo essere stati soccorsi e messi in salvo. Lo rende noto il Viminale. Nello specifico 143 sono stati deportati a Tripoli, 144 a Misurata e 106 ad Al-Khoms, città e porto della Libia settentrionale. Tra loro anche i 100 che hanno trascorso ore in balia del mare, su un barcone in avaria, al largo delle coste di Misurata, a causa delle richieste di aiuto inizialmente sottovalutate.
La situazione si sarebbe sbloccata solo dopo pressioni insistenti da parte di Palazzo Chigi che aveva sollecitato la Guardia Costiera libica affinché effettuasse quanto prima le operazioni di salvataggio. Salvati, poi, da una nave cargo battente bandiera della Sierra Leone e rientrati a Misurata.
Matteo Salvini mantiene la linea dura
La linea del governo giallo-verde non cambia, dopo gli ultimi salvataggi nel Mediterraneo. Commenta il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
La collaborazione funziona, gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi devono capire che i loro affari sono finiti (come successo recentemente durante gli sbarchi dei migranti a Crotone). Meno partenze. Meno morti. La nostra linea non cambia.
E rilancia l’hashtag #portichiusi. Con la chiusura dei porti, secondo Salvini, dall’inizio dell’anno ad oggi in Italia sono arrivati 155 migranti. Nello stesso periodo dello scorso anno, invece, erano 2.730.
Luigi Di Maio accusa la Francia
Dichiarazione condivisa dal collega di governo, il ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio.
Abbiamo richiesto la Guardia Costiera libica perche’ ci aspettiamo da loro i salvataggi in mare.
Il vicepremier Di Maio, poi, ha ribadito le critiche alla Francia.
Per far restare gli africani in Africa basta che i francesi stiano a casa loro. La Francia cominci ad aprire i porti. Porteremo i migranti a Marsiglia finche’ non la smettono di stampare il franco delle colonie africane. Chiedero’ a Ue sanzioni contro questo colonialismo. Si parla solo degli effetti, dei morti in mare, ma la Ue ignora quello che la Francia fa in Africa.
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La risposta dell’Unchr
Di tutt’ avviso è l’inviato speciale dell’Unchr (l’ageansia Onu per i rifugiati) per la rotta del Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel.
I migranti sono stati ritrovati in acque internazionali. Riportarli in Libia non e’ un salvataggio, ma un respingimento vietato dalle convenzioni internazionali. Non c’è alcun porto sicuro in Libia.
Patrizia Cicconi