Il giorno in cui Ringo Starr divenne un Beatle

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Di Redazione Metropolitan

Il 18 agosto del 1962 il giovane Ringo Starr suonò per la prima volta come membro effettivo dei Beatles. Soltanto tre giorni prima, un mercoledì, John, Paul e George gli avevano chiesto di diventare il batterista della band, decretando di fatto il “licenziamento” di quello che è considerato uno dei “più famosi sfigati della musica”: Pete Best, spodestato un attimo prima del successo planetario.

Pete Best e Ringo Starr - Ph: web
Pete Best e Ringo Starr – Ph: web

Fu davvero soltanto fortuna?

Se Best è considerato tra i più sfortunati, automaticamente Ringo è stato ed è da molti ritenuto uno dei musicisti più fortunati della storia. Ma si trattò veramente soltanto di fortuna? Sicuramente la sorte lo aiutò nel mettere sulla sua strada gli altri tre Beatles, ma bisogna ricordare che, al momento del suo ingresso nella band, Starr era già considerato uno dei migliori batteristi della scena musicale di Liverpool.

Si era fatto le ossa suonando lo skiffle e nel ’62 era il batterista dei Rory Storm and The Hurricanes. Ma conosceva John, Paul e George: la band di Ringo suonava in un club chiamato Bambi Kino, il cui proprietario possedeva un altro locale, il Kaiserkeller, in cui suonavano i Beatles e, quando il Kaiserkeller chiuse, i due gruppi si ritrovarono ad animare le serate dello stesso posto a colpi di gare rock ‘n’ roll.

Ringo Starr - Ph: web
Ringo Starr – Ph: web

L’inizio incerto e il “mostro a quattro teste”

Benché a partire dal ‘60 fosse stato importante per l’accrescersi della notorietà dei Beatles, (raccogliendo una buona dose di ammiratrici, tanto da guadagnarsi in alcuni casi una posizione avanzata sul palco con la sua batteria),  Pete Best era sempre stato l’elemento che più si discostava dagli altri: carattere schivo che mal si adattava all’esuberanza dei compagni, refrattario ad uniformarsi allo stile del gruppo, indossando abiti diversi e rifiutandosi di adottare la pettinatura degli altri membri.

Quando nel giugno del ’62 i Beatles si recarono negli studi di Abbey Road per un provino, il produttore George Martin individuò nel batterista l’anello debole. Il manager Brian Epstein decise dunque di sostituirlo e la scelta ricadde su Ringo Starr.

The Beatles – Yellow Submarine

Le prime sedute di registrazione, a settembre, non furono molto soddisfacenti, tanto che la batteria nel primo singolo dei Beatles, Love Me Do, fu suonata da Andy White, relegando Starr al tamburello. Anche dal punto di vista dell’accoglienza dei fans l’uscita di scena di Best fu inizialmente un duro colpo: nacque lo slogan “Pete Forever! Ringo Never!”.

Ma Ringo aveva il talento e la personalità giuste per completare armoniosamente quello che in seguito Mick Jagger avrebbe definito il “mostro a quattro teste”. Nel ’64 il bestseller tra i gadget dei Beatles era una spilletta con la scritta “I love Ringo”. Il suo caratteristico stile musicale, estremamente melodico e creativo, (è un mancino che suona da destrorso) ha dato un’impronta fondamentale ad alcuni tra i più grandi classici dei fab four. Oggi occupa la posizione numero 14 nella classifica di Rolling Stone dei migliori batteristi di sempre e quando gli si chiede dei suoi compagni di avventura risponde:

“John mi manca molto, anche George. Mi mancano quei due ragazzi. Ma sai, ho ancora mio fratello. Quindi è ok.”

Emanuela Cristo

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